Frammenti di luce e di colore Una finestra sull'Impressionismo | Page 46

fi g. 6: Il cerchio cromatico di Chevreul. Sul cerchio cromatico, i colori dalla tinta simile sono disposti vicini, mentre i colori complementari sono opposti. Per esempio, i gialli sono dall’altra parte dei viola. Il cavalletto e i tubetti di colore: dipingere en plen air Anche i progressi della chimica industriale, che rese disponibile i primi colori in tubet- to, infl uenzarono la pittura impressionista permettendo per la prima volta di potersi portare dietro i colori e la tela (furono an- che gli anni dell’invenzione del cavalletto da campagna) e dipingere “en plen air”, ovvero all’aria aperta. Prima, i pittori do- vevano creare i colori tramite polveri di pigmento e quindi erano costretti a rima- nere fermi nei loro ateliers, dando ai quadri un’illuminazione artifi ciale che rendeva il quadro poco realistico, senza poter studiare le variazioni atmosferiche dei loro soggetti dal vivo. Gli impressionisti riscoprirono la pittura di paesaggio dei pittori inglesi, per- ché più predisposta allo studio delle mu- tazioni cromatiche dell’ambiente, piuttosto che dei soggetti. I cambiamenti nella luce dovevano essere colti nel modo più veloce e fedele possibile, perciò spariscono il dise- gno preparatorio, i contorni e la prospetti- va, di tradizione accademica (Degas, però, su questi aspetti fa eccezione). I soggetti, quando presenti, si confondono tra le pen- nellate vigorose, e tutto sembra muoversi e fl uttuare. Più volte si sente, nei pittori di questo movimento, la necessità di dipinge- re lo stesso soggetto in più momenti della giornata, con una luce e dei colori via via diversi (le cosiddette “serie”). L’importan- za che veniva data alla prima impressione, quella cromatica, che veniva considerata la più vera, divenne estrema, evitando stesu- re troppo meditate dell’opera. Ad un im- pressionista occorrevano circa dieci minuti per quadro, che non veniva assolutamente continuato in atelier, ma era considerato fi - 46