Frammenti di luce e di colore Una finestra sull'Impressionismo | Page 30
scultori e architetti”, vennero aspramen-
te criticati da Louis Leroy, che scrisse sul
giornale “Le Charivari” che le opere espo-
ste sembravano non finite. Nell’articolo
riprese più volte ironicamente il titolo che
Monet aveva dato a una tela della mostra,
“Impressione: sole nascente”; da quel mo-
mento in poi, grazie a lui, il movimento
fu bollato dalla stampa come “impressio-
nismo”, ma con accezione negativa, volta
a definire opere superficiali e incomplete,
che si fermavano appunto all’impressio-
ne; nonostante ciò, il termine finì succes-
sivamente per essere accettato anche da-
gli artisti del gruppo. Comunque, i critici
interpretarono la loro esposizione come
un gesto di ribellione fine a se stessa, con
lo scopo di attirare l’attenzione (incenti-
vati anche dall’odio che gli impressionisti
sembravano riporre nelle etichette e nel-
le classificazioni troppo rigide); in realtà
l’intento sincero era quello di creare un
linguaggio più attuale, per poter espri-
mere al meglio la propria arte: cambiare
il metodo, le regole, però senza rifiutarle.
In effetti, i loro quadri non c’entravano
niente con il passato, “Impressione: sole
nascente” fu, ad esempio, un fulmine a
ciel sereno: nessun disegno preparatorio,
nessuna profondità; i colori non erano
mescolati, le pennellate erano ben distin-
guibili, i contrasti cromatici forti. Nulla a
che vedere, quindi, con le forme morbide
e sfumate a cui le accademie erano abi-
tuate. Si tratta della rappresentazione del
porto di Le Havre all’alba; in realtà, è pro-
babile che l’opera esposta alla mostra del
1874 fosse un’altra, ora in collezione pri-
vata, perché Monet la descrisse con “albe-
ri in primo piano”, che invece nell’opera
che ricordiamo sono distanti. Il quadro in
questione rappresenta sempre Le Havre
ma non all’alba bensì al tramonto.
Si tennero altre sette mostre, l’ultima nel
1886, poi il gruppo iniziò a sciogliersi
perché ognuno seguì strade diverse; no-
nostante la sua breve vita, però, l’impres-
sionismo fornì ai pittori venuti dopo un
punto di partenza (i cosiddetti post-im-
pressionisti) e liberò per sempre l’arte
dalle tradizioni e dalle convenzioni.
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