Frammenti di luce e di colore Una finestra sull'Impressionismo | Page 28
presenta infatti la patria, l’orgoglio e la
libertà che portano avanti la rivoluzione);
il fatto che fosse dipinta una popolana e
per di più contemporanea ai fatti rappre-
sentati passava in secondo piano, dati gli
alti valori di cui si faceva carico. Nella sua
opera invece la trasgressione di Manet
non era stata giustificata in nessun modo.
Anzi, quella donna, così come l’intera
opera, non significa assolutamente nul-
la e non voleva rappresentare nient’altro
che la pura e semplice realtà. Non c’era un
significato ulteriore rispetto a quello ap-
parente e non c’erano intenti didascalici,
come è stato per l’arte precedente. Altre
critiche che gli furono imputate riguarda-
vano la quasi totale assenza di prospetti-
va e il colore steso in modo poco omoge-
neo. Queste caratteristiche verranno poi
riprese da un gruppo di amici di ispira-
zione realista (tra cui figuravano anche
gli allora sconosciuti Monet, Renoir, De-
gas, Pissarro) che iniziarono a vedersi pe-
riodicamente al Café Guerbois, a Parigi,
e che di lì a poco avrebbero dato origine
a un nuovo capitolo della storia dell’arte,
tutti accomunati dalla volontà di andar
contro le regole accademiche. Organizza-
rono la loro prima mostra, la cui parteci-
pazione era libera, all’interno dello studio
del fotografo Felix Nadar, Boulevard des
Capucines, Parigi, il 15 aprile del 1874;
dopo che dei loro quadri furono rifiutati
dal Salon ufficiale. Fu un fallimento e gli
artisti, che nel frattempo avevano deciso
di chiamarsi “società anonima di pittori,
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