Ti piace segnare gol non facili. E’ nella tua indole cercare il gesto
tecnico?: «E’ il sogno di ogni attaccante riuscire a cambiare la partita
e se riesci a farlo con un bel gesto tecnico è ancora più bello.
Sicuramente il gol contro l’Orrolese, una rovesciata, al volo, è stato
quello più difficile». C’è stato un episodio della tua carriera che non
tutti conoscono: «Avevo 20 anni, secondo anno in serie D con il
Selargius e in tre partite avevo già sei gol. Mi hanno chiamato tanti
procuratori ed ero entrato in contatto con una persona che mi ha
portato nella primavera del Bayern Leverkusen. Un’esperienza
bellissima, stavo andando molto bene ma non sono potuto rimanere
perché non mi hanno dato lo svincolo. E’ un grande rammarico che mi
porto dietro». Il tuo obiettivo personale? «Vorrei riuscire a fare un
campionato importante. Per me è una stagione diversa perché non
sono più un ragazzino e vorrei togliermi delle soddisfazioni. Non
arriverò in serie A ma sogno, dopo tanti sacrifici, di ritagliarmi un
po' di spazio nell’ambito professionistico, fermo restando che qui e ora
mi trovo benissimo» Dopo la Ferrini arriva il Guspini:«Il risultato più
importante è quello finale. E’ bello vincere le partite, a volte alcuni
successi sono più belli di altri ma siamo tutti consapevoli, dal mister
ai giocatori, che ciò che conta deve ancora arrivare, quindi dobbiamo
continuare a lavorare e dare tutto»
«Abbiamo creato una famiglia, stiamo più spesso tra di
noi che con i nostri cari e questo ci è servito per
amalgamare il gruppo. Ci vogliamo bene perché ci
sono tutte persone serie e con dei valori».