attualità ecclesiale
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Festa del grazie alla S. Giuseppe
Domenica 14 maggio la Comunità pastorale ha festeggiato gli
Anniversari di matrimonio
Domenica 14 maggio. Una bella giornata
di sole, circa 600 amici , tra bambini, ragazzi
genitori, docenti, suore. Una folla che riempie
i cortili, il salone, la palestra. Ecco gli ingre-
dienti della festa, che trae le sue origini da
don Bosco e che ogni anno colma di gioia le
case salesiane.
LA
CERIMONIA
Già nel giorno precedente, alcuni generosi
papà sono arrivati con il camion pieno di tavoli,
sedie , gazebo. Ora sono disposti, insieme ad al-
tre strutture mandate dal Comune, dall’oratorio di
Rodano e dalla parrocchia delle Stelle, nel cortile
e sotto le piante. Lì le famiglie prenderanno po-
sto per un pranzo in allegria, liberate dai figli che
si divertiranno sui gonfiabili e in numerosi stand
gestiti dai ragazzi della secondaria, stavolta pro-
tagonisti della festa.
Ma prima di tutto questo, si annuncia l’Eu-
caristia (dal greco ringraziamento) preparata e
animata con amore ed entusiasmo. Lì c’è pro-
prio tutta la comunità educante: bambini, ragazzi,
genitori , docenti, suore e amici. Un popolo che
oggi prende il volto significativo di una famiglia.
L’accompagnamento musicale è perfetto: trom-
ba, violino,chitarre, batteria, tastiera. I canti mirati
ed entusiasmanti. Don Marco, salesiano venuto
da Treviglio, ce la mette tutta per coinvolgere
l’assemblea nel tema della riconoscenza, valore
fondante per chi vuol essere felice.
È il testamento del Santo dei giovani che oggi
si realizza: “Vi voglio felici nel tempo e nell’eterni-
tà”. Quando pronunciava queste parole forse don
Bosco, da simpatico profeta,vedeva anche noi di
Melzo in questo maggio 2017 alla S. Giuseppe.
Vedeva le mamme e le nonne che preparavano
torte dolci e salate per l’allegria dei ragazzi e del-
le famiglie. Vedeva i premi della favolosa lotteria
disposti in bella mostra per attirare l’attenzione e
il desiderio di bambini ed adulti. Vedeva la gente
del Circo che per più di un’ora ha divertito tutti
con giochi di prestigio, danze, salti scherzi. In-
somma, abbiamo riprodotto, in termini moderni,
il clima dell’Oratorio di Valdocco, dove don Bo-
sco non si stancava di ripetere: “Chi sa di essere
amato, ama, e chi è amato ottiene tutto, special-
mente dai giovani”.
Le risonanze della Festa sono state più che
soddisfacenti: “Un giorno di pace e gioia”. “Siamo
stati bene insieme, in tranquillità e condivisione”.
“Il pranzo al sacco, prolungato e spalmato nel
tempo, ci ha fatto gustare l’amicizia tra famiglie”.
“Al Circo hanno giocato anche mamma e papà.
Che ridere!”
Mille di questi giorni e…arrivederci il prossi-
mo anno con tanta fantasia!!
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