EDITORIALE
La gallina e la penitenza
Dalla vita di san Filippo Neri
C ’ era una donna che con molta facilità mormorava , diceva male delle persone e , magari , calunniava , in buona fede . Era una maldicente un po ’ incallita e san Filippo non trovava mezzo per farla rinsavire : raccomandazioni , minacce , sgridate , niente valeva . La donna non arrivava a comprendere la gravità della sua condotta , perché la malvagità di quello che faceva , poteva essere sì riconosciuta nella mente , ma non passava nella sua sensibilità .
Un giorno san Filippo , in un lampo di genialità , afferrò come a volo un rimedio che doveva appunto trascrivere nella sensibilità della poveretta la realtà dei peccati , che essa non riconosceva bene . Dopo averla ascoltata e aver sentito che ancora una volta essa aveva ecceduto in quel suo brutto vizio della maldicenza , le disse : “ Senti linguacciuta : io ti darò ora una penitenza più leggera delle altre volte per incoraggiarti a fare qualche sforzo per emendarti , almeno un poco , ma questa penitenza la devi fare con molta diligenza . Andata a casa , prenderai una delle tue galline o la comprerai ...” “ E la porterò a voi padre Filippo ? ”, disse la donna . “ Bestiaccia , balorda che sei ! A me no ! Senti , fammi parlare . Prenderai quella gallina , comunque sia , e poi verrai da me : per via però spennerai ben bene la gallina di modo che non deve restare neppure una di quelle piume che sembrano lanuggine : ti raccomando ! Io poi la gallina te la renderò e ne farai l ’ uso che vorrai ; per la penitenza però è necessario che tu la porti a me e che io veda se hai fatto il servizio bene ”. “ Farò proprio così padre Filippo !”, rispose la donna . Così disse con le labbra , ma nel suo cuore andava domandandosi : che razza di penitenza è mai questa ? Il padre Fi lippo se non è stato pazzo sinora , lo è diventato adesso .
Venne il giorno della penitenza e la donna era soddisfatta e mise innanzi la gallina spennata per farla bene osservare al Santo . Filippo , senza indugiarsi in altro , disse decisamente : “ Va benissimo , ma la penitenza non è ancora completa . E tu farai così : ritornerai sui tuoi passi , rifarai la via di casa tua senza cambiare strada , raccoglierai tutte le penne dalla prima all ’ ultima , le metterai insieme e me le porterai qui ”. “ Mamma mia ! E come farò , caro Padre , a raccogliere le penne ?”, disse la donna . Rispose Filippo : “ E come farò io , cara figliola , a darti l ’ assoluzione se tu non raccoglierai le penne ? Ricordati che senza l ’ assoluzione ti resta il peccato e , quando sarai morta , ti resta l ’ inferno : non c ’ è via di mezzo ”. Riprese la donna : “ Io sono disperata , io sono dannata ! Come farò ?”
Replicò Filippo : “ A tutto questo ci dovevi pensar prima , maldicente impertinente ! Se non puoi raccogliere le penne di una gallinella , come raccoglierai le maldicenze che fanno male a tanta gente , tanto più che le maldicenze che tu dici , le altre persone le portano lontano , lontano , dove tu non pensi ?”
*** **** *** Dai discorsi di Giovanni Falcone , magistrato .
Che le cose siano così , non vuol dire che debbano andare così . Solo che , quando c ’ è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare , vi è un prezzo da pagare ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare .
*** **** *** Chi ha orecchi per capire …. capisca !
don Mauro
3 Il Lievito - N . 182-183 Anno XVI - Giugno / Luglio 2017