D: Fatti una domanda e datti una risposta.
R: Come vedo il futuro? Boh!
D: Hai progetti futuri per questa pagina o
stai studiando nuove pagine?
R: l’idea è continuare a gestirla e farla
crescere senza affannarmi. È faticoso
seguire una pagina, figuriamoci altre!
Se necessario si modifica la mission
senza snaturarla ma seguendo un po’
l’evoluzione dei gusti e del mercato.
Finché mi diverto non la abbandono.
D: Cosa consiglieresti ad un giovane che
vorrebbe lavorare nel mondo del Design?
R: Se non c’è passione, dedizione, spirito di sacrificio, ambizione, fame (inteso come fame di
conoscenza e fame di cibo), ironia, energia, curiosità, creatività, flessibilità, disponibilità,
voglia di imparare, capacità di sopportazione, autodisciplina, una sana dose di follia, una
serie di altre cose che ora non mi vengono in mente, e se si ha una fidanzata (o un
fidanzato) che ha un brutto rapporto con i contrattempi dell’ultimo momento, è meglio
lasciar perdere.
D: Sicuramente troverai l’impaginazione e la grafica di questo magazine una cagata pazzesca,
sei disposto a “sopravvolare” sulla cosa o ti provoca orticaria?
R: Tutto è migliorabile. Più di una pagina o una rivista brutta mi urta chi non fa nulla per
cercare di migliorarla, perché vuol dire che il gusto non si evolve o che forse non c’è
ambizione a migliorarsi. È un po’ come mancare di rispetto a se stessi. E se non si ha
rispetto per se stessi non lo si può pretendere dagli altri.
Un tautogramma al giorno - di Calembour di una lettera sola
Genio, ma anche no
Giovani grafici in gamba gridano e galoppano gemendo nel generale gau-
dio, geniali e gentili giocano tra giornali e grammatica, gongolando di
genuina gioia ma giovedì il giudice giapponese girovaga a Genova e grato
del gelato giustizia col gas il gatto giallo e la gallina grigia.
Oh Gesù!
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