cavalli in libertà.
dietro le sbarre
I primi sono quelli che hanno vissuto per lo più nel chiuso di un box o che sono stati, in passato, mal gestiti, maltrattati, abbandonati o che sono stati oggetto di un sequestro. Le sbarre sono quelle, per niente metaforiche, della “casa di reclusione” di Bollate, attaccata ai nuovi e temporanei quartieri Expo milanesi.
All'interno del carcere, da circa 8 anni, c'è una organizzazione in cui cavalli e detenuti si prendono cura gli uni degli altri. Tutti dovrebbero vederla (e farlo non è neanche così difficile, basta scrivere con un po' di anticipo alla direzione), per scoprire non solo vicendevole solidarietà e benessere psicofisico, ma anche un'articolata struttura da far invidia a maneggi più blasonati. Realizzata interamente con manodopera volontaria,
con materiali e mezzi di fortuna, con piccole donazioni
di appassionati esterni, con il contributo magistrati
ed ex detenuti che, una volta 'fuori' ben
si ricordano dei loro amici 'dentro',
a quattro e a due gambe.
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