Editoriale
Cosa resterà
Ecco, come noi di equitAzione vediamo e abbiamo vissuto la campagna elettorale giunta “finalmente” alle ultime battute prima del voto!
E siamo all’epilogo, o quasi! Il porto di Ostia si avvicina ogni ora di più! Porto sicuro, o trappola per topi che cercano una illusoria salvezza? Tutto, ora, è in mano agli elettori; i candidati, a uno a uno, sembrano voler ripiegare su di una sorta di silenzio preelettorale per dar tempo e modo, forse, ai simpatizzanti ammessi al voto, di raccogliere le idee, e, aggiungo maliziosamente io, fare magari eventuali “salti della quaglia” dell’ultimo minuto, da uno all’altro schieramento, sperando di non battere un ulteriore e sgradito “cazzotto”. In una campagna che non ha risparmiato quasi a nessuno dei competitors, botte più o meno leali, agguati, lodi sperticate e insulti feroci, vi sono stati anche illustri “azzoppati”, vedi Antonella Dallari e Marcello Carraro, usciti di scena all’ultimo minuto, in forza di regolamenti in vigore, giusti, da un punto di vista formale, ma che lasciano un po’ l’amaro in bocca per una domanda che resterà
di fatto irrisolta, ossia, come sarebbe
andata a finire se non vi fossero
stati sbarramenti?
Franco Faggiani
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Numero #3, 29 mar. 2015
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