Edizione straordinaria febbraio 2018 Edizione straordinaria del cantone del Ticino | Page 6

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L ’ ondata di costi sociali

Chi viene riconosciuto come rifugiato , riceve le stesse prestazioni sociali di un indigeno che per anni ha lavorato da noi e ha pagato le imposte .
Consigliera nazionale Barbara Steinemann , membro dei servizi sociali di Regensdorf ( ZH )
Queste prestazioni sono spesso così elevate che , dal punto di vista economico , non vale la pena svolgere un ’ attività lavorativa . Per un giovane Eritreo , per esempio , si tratta di CHF 986 . - mensili in contanti , inoltre ha diritto a un appartamento e all ’ assunzione di tutti i premi delle assicurazioni sociali . Dispone quindi generalmente di prestazioni per l ’ importo di CHF 2 ’ 600 . - . Per una famiglia di quattro persone si tratta di prestazioni sociali per almeno CHF 5 ’ 000 . - .
Anche il dentista viene pagato A titolo di « prestazioni dipendenti dalla situazione »¹, i comuni devono tuttavia assumersi le seguenti spese supplementari : dentista , igienista dentale , occhiali , costi dell ’ asilo nido , articoli per neonati , materiale scolastico , premi e franchigie di assicurazioni per danni , economia domestica e responsabilità civile , costi di mobili e arredamenti , spese di trasloco , onorari d ’ avvocati , documenti ufficiali , abbonamenti al trasporto pubblico , costo del permesso di dimora , costi di viaggio per l ’ esercizio del diritto di visita , lezioni di musica e strumenti musicali . In più , la comunità gli paga i premi dell ’ AVS / AI . Quindi , se viene in Svizzera a 18 anni e vi vive fino a 65 a spese dell ’ aiuto sociale , riceverà una rendita AVS , senza aver mai lavorato in Svizzera nemmeno un solo giorno .
Queste sono le prestazioni che i rifugiati riconosciuti ricevono in Svizzera
L ’ industria dell ’ asilo prospera Precedenti generazioni di rifugiati – Vietnamiti , Ungheresi , Iugoslavi , eccetera – si sono integrate di loro iniziativa . Oggi , attorno alle mancanti qualifiche si è creata una vera e propria industria dell ’ asilo : per esempio , un corso d ’ integrazione della fondazione « Chance » costa CHF 3 ’ 385 . - al mese- affinché un rifugiato impari a lavorare . Un corso di alfabetizzazione si aggira attorno ai CHF 1 ’ 375 . - mensili e dura di regola due mesi . Lo stesso vale per i corsi di formazione , che vengono venduti ai comuni per CHF 1 ’ 700 . - mensili . Perfino per uno stage , il contribuente paga CHF 1 ’ 540 . - al mese , nota bene senza garanzia di successo . L ’ asilo è diventato un fattore economico – a spese dei contribuenti e dei nostri propri bisognosi .
Prestazione 1 Persona 1 Persona + 1 figlio 2 Persone + 2 figli
Fabbisogno di base CHF 986.00 CHF 1 ’ 509.00 CHF 2 ’ 110.00 Affitto incluse spese ( importo massimo ) CHF 1 ’ 100.00 CHF 1 ’ 300.00 CHF 1 ’ 600.00 Cassa malati adulti CHF 394.00 CHF 394.00 CHF 786.00 Cassa malati per figlio CHF 85 .– CHF 85.00 CHF 170.00 Premi AVS / AI CHF 45.00 CHF 45.00 CHF 45.00 Prestazioni dipendenti dalla situazione 1 ( media ) CHF 100.00 CHF 200.00 CHF 300.00
Prestazioni mensili CHF 2 ’ 625.00 CHF 3 ’ 533.00 CHF 5 ’ 011.00
Aiuto sociale secondo le cosiddette norme-COSAS . I costi dell ’ affitto s ’ intendono inclusivi delle spese accessorie e dipendono dai regolamenti comunali . L ’ esempio riportato si basa sui prezzi degli appartamenti nell ’ agglomerato di Zurigo .
È un fatto
I costi dell ’ aiuto sociale stanno aumentando massicciamente . Fra il 2005 e il 2015 , sono passati da 1,7 a 2,6 miliardi di franchi . Ciò rappresenta un aumento del 60 %. Il numero dei beneficiari dell ’ aiuto sociale , tuttavia , in questi dieci anni è aumentato solo del 12 %, ossia da 237 ’ 500 a 265 ’ 600 persone . Praticamente , la metà dei beneficiari dell ’ aiuto sociale è straniera . Molti non hanno mai lavorato , né tantomeno pagato imposte . A pagare gli esageratamente crescenti costi dell ’ aiuto sociale sono i e le contribuenti dei comuni e dei cantoni , il che condu- ce a un loro sempre maggiore aggravio .
Consigliere nazionale Felix Müri

Svizzera-UE : chi rinuncia alla sua facoltà d ’ azione , è perduto

25 anni fa il popolo svizzero ha mantenuto la sua facoltà d ’ azione respingendo il trattato SEE / UE . Uno spazio di manovra autonomo e autodeterminazione sono un bene prezioso . Assicurarsele è perciò l ’ obiettivo primario di un paese sovrano . Purtroppo , però , questi valori essenziali sono in grave pericolo .
È necessario , oggi come 25 anni fa , impedire un ’ adesione all ’ Unione europea . Il Consiglio federale aveva allora , a giusta ragione , detto chiaramente nel suo messaggio al Parlamento : « La nostra partecipazione allo SEE non può più essere considerata l ’ ultima parola per ciò che riguarda la nostra politica d ’ integrazione . Essa è da vedere nel quadro di una strategia europea , da attuare in due fasi e che ha per obiettivo finale la totale adesione della Svizzera alla CE ».
Bruxelles decide Oggi , la « classe politique » ci sta trascinando di nuovo nella stessa situazione . Deve la Svizzera legarsi irrevocabilmente all ’ UE ? Dovrà in futuro l ’ UE comandare in Svizzera ? L ’ UE vuole raggiungere questo mediante un cosiddetto accordo-quadro . E la « classe politique » cede e vuole soddisfare questo scandaloso desiderio : la Svizzera dovrebbe riprendere automaticamente il diritto UE , senza che popolo e cantoni possano dire qualcosa . E ciò , dalle regole inerenti all ’ immigrazione al commercio di merci , dall ’ agricoltura ai trasporti terrestri e aerei . Le leggi pertinenti della Svizzera verrebbero in futuro emanate da Bruxelles , e non più dal parlamento e dalle cittadine e cittadini . Per l ’ interpretazione e l ’ osservanza di queste leggi dovrebbe essere responsabile un tribunale straniero , la Corte di giustizia dell ’ UE . Se la Svizzera non desse seguito a una di queste leggi , l ’ UE avrebbe il diritto di adottare delle misure sanzionatorie . La Svizzera rinuncerebbe così a tutti i vantaggi di cui gode oggi essendo fuori dall ’ UE . Tale trattato di sottomissione sarebbe la fine di una Svizzera autodeterminata e indipendente .
Colpo di Stato dalla porta sul retro Di un tale trattato approfitterebbero politici , funzionari e impiegati dell ’ am-
L ’ ex-Consigliere federale Christoph Blocher : eterno combattente per l ’ autodeterminazione e per la libertà della Svizzera .
ministrazione . Potrebbero partecipare tutti a conferenze internazionali , sarebbero gli interlocutori dell ’ UE e potrebbero – senza essere disturbati dai cittadini interessati – applicarne le decisioni . E i cittadini , le imprese , i cantoni e i comuni dovrebbero sopportarne le conseguenze . Già oggi , l ’ amministrazione federale e i politici cominciano a impadronirsi del potere : delle decisioni popolari non vengono più attuate o sono ignorate . Anche il diritto internazionale viene adesso sconsideratamente posto dal Tribunale federale al di sopra delle leggi svizzere adottate democraticamente . Le conseguenze di tutto ciò : degli stranieri criminali non possono venire espulsi o , nonostante il popolo abbia deciso altrimenti , la sfrenata immigrazione non può essere arginata .
È ora di agire Che cosa bisogna fare ? 1 . La Svizzera non deve legarsi all ’ UE con un accordo-quadro istituzionale , bensì deve continuare a coltivare dei rapporti neutrali e commerciare con tutti gli Stati – anche con l ’ UE . Poiché la « classe politique » vacilla , i cittadini devono porvi rimedio nelle urne .
Bisogna assicurarsi che anche in futuro il popolo svizzero abbia sempre l ’ ultima parola e che non possa essere esautorato tramite il diritto internazionale , che non è democratico .
2 . Bisogna assicurarsi che anche in futuro il popolo svizzero abbia sempre l ’ ultima parola e che non possa essere esautorato tramite il diritto internazionale , che non è democratico . L ’ iniziativa per l ’ autodeterminazione dell ’ UDC garantisce questo . Per cui : SÌ all ’ iniziativa per l ’ autodeterminazione .
3 . La volontà di popolo e cantoni di gestire di nuovo autonomamente l ’ immigrazione deve finalmente essere attuata . L ’ iniziativa per la limitazione lo assicura . Essa garantisce un ’ immigrazione moderata , per il bene della popolazione . Per cui : firmiamo l ’ iniziativa per la limitazione ( vedi formulario allegato )! Affinché i nostri figli abbiano un futuro nel benessere e in libertà .
Commento

Espulsioni : non ci si pensa nemmeno !

Nel 2010 la popolazione votante ha deciso , con l ’ accettazione dell ’ iniziativa per l ’ espulsione , che in futuro gli stranieri criminali sarebbero dovuti essere rigorosamente espulsi . Il parlamento non ha purtroppo capito il mandato e , nella legge d ’ applicazione ha incluso una « clausola a tutela del delinquente ». Secondo quest ’ ultima , i giudici possono a loro giudizio considerare i criminali dei « casi di rigore » e praticamente evitare in ogni momento la loro espulsione . Ma il popolo voleva impedire proprio tale arbitrio giuridico . Nonostante l ’ ammorbidimento della decisione popolare , ci era stata promessa una « severa » applicazione dell ’ iniziativa per l ’ espulsione . Da parte mia , avevo promesso di tenere una lista aggiornata delle avvenute espulsioni dal paese . Perciò , dall ’ entrata in vigore della legge nell ’ ottobre 2016 , ho chiesto al Consiglio federale , in ogni sessione delle Camere , quante espulsioni dal paese erano state decretate . Nel 2016 sono state « ben » 14 . A fine novembre 2017 , la consigliera federale Sommaruga a ha così risposto alla mia domanda : « I dati del 2017 saranno valutati dall ’ Ufficio federale di statisti-stica in giugno 2018 .» Tuttavia , a quanto si sente dire , la « clausola a tutela del delinquente » è già stata applicata dozzine di volte . Come l ’ UDC temeva , dell ’ ecce-ezione è stata fatta una regola . Una volta ancora a , una decisione popolare non è stata attuata .
Consigliere nazionale Toni Brunner ( SG )
Commento

Politica dei rifugiati fallita

Creiamo finalmente sicurezza !

Sì all ’ espulsione degli stranieri criminali www . iniziativa-attuazione . ch

Con l ’ accordo di Dublino , la Svizzera dovrebbe avviare la procedura d ’ asilo solo per richiedenti che arrivano direttamente in Svizzera in aereo . Ma la maggior parte dei richiedenti l ’ asilo arriva prevalentemente via terra attraverso lo spazio UE e si dovrebbe far registrare , valutare e assistere nel primo paese-Dublino nel quale approda . Chi non lo fa può , conformemente a questo accordo UE , essere dalla Svizzera rinviato in detto paese . Poiché la Svizzera è circondata da Stati UE aderenti a Dublino , ciò vale praticamente per tutti ma , purtroppo , spesso non funziona . E ciò nonostante , la signora Sommaruga accoglie in Svizzera decine di migliaia di richiedenti l ’ asilo . Il sistema di Dublino non vale nemmeno la carta su cui è scritto e le autorità competenti in materia d ’ asilo sono un totale fallimento . E come se ciò non bastasse , la ministra di giustizia Sommaruga ha pure cominciato a far venire in Svizzera dei migranti dalla Libia , direttamente con l ’ aereo . Il Consiglio federale agisce così ufficialmente come una sorta di organizzazione di passatori , il che genererà ulteriori migrazioni di popoli in Africa . Questa politica d ’ asilo sbagliata , che ormai da decenni causa ricorrenti costi miliardari e che porterà i nostri comuni alla rovina , è combattuta solo dall ’ UDC .
Consigliere nazionale Adrian Amstutz ( BE )
CCP 30-8828-5