ECOAMBIENTE REPORT 2015/01 | Page 12

Impariamo dalla natura a riciclare tutto Per la scienza la salvaguardia del pianeta passa per l’acquisizione di un nuovo stile di vita Professor Masullo, quanto incide il nostro stile di vita sulla salvaguardia dell'ambiente? La crisi ecologica globale non è un affare che riguarda solo le grandi istituzioni politiche, economiche e finanziarie ma anche ciascuno di noi. I grandi numeri delle crisi ecologiche planetarie sono la sommatoria dei comportamenti, dei consumi, delle abitudini di ciascuno dei sette miliardi di abitanti del pianeta, ed in particolare di quel quinto dell'umanità che vive nei paesi industrializzati. I 30 miliardi di tonnellate di anidride carbonica che ogni anno l'umanità immette nell’atmosfera e che stanno pericolosamente modificando il sistema climatico terrestre, non sono altro che la somma delle 4,38 tonnellate che annualmente in media ogni abitante della Terra produce, 12 kg al giorno, a cui ciascun cittadino Italiano, con il suo stile di vita, con le sue scelte nei trasporti e negli acquisti, con l'organizzazione della sua casa contribuisce ogni giorno con circa 20 chilogrammi di CO2 , ben al di sopra della media. La grave crisi climatica, la responsabilità verso le generazioni future, l'equità verso la maggioranza dell'umanità che gode solo marginalmente dei benefici del progresso, e soprattutto verso quel quinto più povero dell'umanità che vive in gravi difficoltà, la stessa crisi economica mondiale, riguardano direttamente 10 Andrea Masullo è un ingegnere ambientale, docente di Teoria dello Sviluppo Sostenibile all'Università di Camerino. È responsabile dell'Unità Clima e Energia del WWF Italia e fa parte del Consiglio Direttivo di ISES Italia. Già consigliere del Ministero per le Politiche ambientali, è autore di numerosi testi e articoli sui temi dell'ambiente, dello sviluppo e dell'energia, fra i quali: “Qualità Vs quantità. Della decrescita a una nuova economia”, “ll Pianeta di Tutti”, “La sfida del bruco. Quando l'economia supera i limiti della biosfera”, “Energia Verde per un Paese rinnovabile”. il nostro stile di vita consumista fatto di spreco di risorse e di energia. Gli effetti disastrosi del surriscaldamento globale sono già evidenti? Il 2014 si chiude come l'anno più caldo della storia della meteorologia italiana, cioè degli ultimi 200 anni. Il riscaldamento elevato degli oceani ha prodotto durante l'anno da una parte alluvioni e cicloni di eccezionale intensità ed in altre zone un inasprimento dei fenomeni di desertificazione. In Italia, complice il surriscaldamento dell'acque del Mediterraneo, abbiamo visto comparire nella storia della nostra meteorologia, piccoli tornado che, associati all'incuria del territorio ed alla cementificazione dell'alveo dei fiumi e dei pendii, hanno generato alluvioni e frane con gravi danni alle persone, alle coltivazioni e alle cose. Continuando di questo passo arriveremo nell'arco di pochi decenni a sperimentare situazioni come quelle centroamericane, con piogge torrenziali e venti a centinaia di km/h e processi di desertificazione nelle regioni meridionali. La corretta gestione dei rifiuti quanta parte ha nella tutela e salvaguardia del nostro ambiente? I disastri ambientali sono strettamente legati allo spreco di risorse e di energia. L'aumento della produzione di rifiuti è l'effetto macroscopico concreto di questo spreco. Trasformare in rifiuti materiali utili, costati energia, acqua e inquinamento per la loro produzione, significa far crescere tutti i gravi danni alla salute ed all'ambiente che preoccupano gli scienziati. Distruggere l'ambiente significa distruggere la nostra salute e la nostra unica fonte di salute e di benessere. La natura ricicla tutto ciò che utilizza da sempre. E' l'uomo che non “utilizza” ma “consuma”, cioè utilizza le risorse naturali in maniera distruttiva rendendole