¡Déjame en paz! - Italiano Marzo 2014 | Page 6

Quale nome dare se non quello di violenza? Violenza ripetuta e continua nei confronti delle donne, come sempre vittime di un sistema contorto che riesce addirittura a renderle non più padrone del proprio corpo. La discussione dell’aborto, senza entrare nel merito e nella morale, è di per se una violenza immane. Nei confronti della donna che sceglie di non portare avanti una gravidanza, per svariati motivi, scelta sempre difficile e faticosa da accettare, soprattutto nel lungo periodo. Poi ci si mettono anche le percentuali elevatissime dei medici obiettori di coscienza, 70% in media, con punte che superano l’80 al Sud, che di fatto rendono inefficace l’applicazione della legge 194. Una legge più volte attaccata dall’esterno e che di fatto è stata “abrogata” dall’interno, compromettendo inoltre, nella maggior parte dei casi, anche la prescrizione della famigerata pillola del giorno dopo. E’ certamente colpa della disinformazione. Una disinformazione per la quale le Istituzioni non possono e non devono essere giustificate. Una disinformazione che troppo spesso alle donne nasconde quali sono i loro diritti, come ad esempio la possibilità, per le ragazze minorenni, di