Disturbi generalizzati dello sviluppo e integrazione scolastica Autismo e integrazione Scolastica | Page 91
Disturbi Generalizzati dello Sviluppo e Integrazione Scolastica
Autismo – Strategie per una scuola inclusiva
•
Consegnare su richiesta grande e piccolo
Attività:
in una situazione vis a vis, disporre sul tavolo di lavoro
due immagini uguali, ma diverse per grandezza. Aiutare
eventualmente Paolo denominando e indicando le
fotografie
dicendo
“guarda!
Grande,
piccolo”.
Successivamente richiedere al bambino di consegnare
una delle due immagini, dicendo ad esempio “dammi
quello piccolo”. Cambiare le immagini con altre che
rappresentino oggetti diversi.
•
Rispondere in modo contestuale e modulato ”si” o “no” a semplici domande (ad
esempio: “vuoi l’acqua?”)
Attività:
porre delle domande a Paolo in situazioni in cui siamo sicuri che il bambino sia
tranquillo, per le quali prevediamo la possibilità sia che il bambino possa dire “si” o “no”.
Ad esempio l’adulto con la bottiglia dell’acqua in mano e visibile chiede al bambino:
“vuoi l’acqua?”. Se il bambino risponde “si” l’adulto consegnerà immediatamente
l’acqua, al contrario se il bambino risponde “no” la metterà via. Nel caso in cui il
bambino inizi a vocalizzare disapprovazione, anche alzando la voce, un altro adulto,
può suggerire da dietro la parola “no” correttamente modulata. Si può anche creare una
situazione maggiormente strutturata a tavolino. Si predispongono tre oggetti, di cui uno
altamente gradito e due per nulla motivanti. L’adulto propone prima gli oggetti poco
motivanti, ai quali Paolo deve rispondere “no” in modo modulato e poi l’oggetto gradito.
•
Richiedere “aiuto” in situazione di difficoltà
Attività:
creare delle opportunità in cui il bambino possa sperimentare una certa difficoltà, tale da
dover ricorrere all’aiuto di un adulto. Un adulto suggerirà a Paolo di chiedere “aiuto” ad
un altro adulto interlocutore, il quale risponderà positivamente e immediatamente alla
richiesta del bambino.
•
Rispondere con il proprio nome alla domanda “come ti chiami?”
Attività:
un adulto interlocutore chiederà a Paolo “come ti chiami? Chi sei?”. Un altro adulto
suggerirà al bambino “Paolo”. L’adulto interlocutore rinforzerà concretamente il
bambino.
•
Rispondere al saluto “ciao”
Attività:
Quando un adulto o un altro bambino saluta Paolo, un altro adulto suggerirà al bambino
“Ciao”, guidandolo fisicamente a fare ciao anche con la mano. Gradualmente l’aiuto
verrà diminuito.
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