Disturbi generalizzati dello sviluppo e integrazione scolastica Autismo e integrazione Scolastica | Page 89
Disturbi Generalizzati dello Sviluppo e Integrazione Scolastica
Autismo – Strategie per una scuola inclusiva
•
Denominare le principali figure geometriche (“cerchio”, “quadrato”, “triangolo”)
Attività:
mettere in un contenitore una serie di oggetti dello
stesso colore, ma di forme geometriche differenti (ad
esempio triangolo, cerchio, quadrato). L’adulto prende
una alla volta le forme geometriche, la mostra al
bambino e la consegna dopo che Paolo avrà
denominato la forma geometrica corretta. Il bambino
metterà la figura consegnatagli dall’adulto in un altro
contenitore (si possono mettere a disposizione del
bambino tanti contenitori quante sono le forme
geometriche che utilizziamo, in modo tale da strutturare maggiormente l’attività: ad
esempio uno per mettere i triangoli, uno per mettere i cerchi, ecc.). Nel caso in cui Paolo
avesse difficoltà a denominare la figura giusta, un altro adulto può suggerire da dietro la
parola corretta.
•
Consegnare su richiesta verbale oggetti colorati
Attività:
in una situazione vis a vis, porre sul tavolo di lavoro
oggetti di colore diverso. E’ possibile eventualmente
aiutare Paolo denominando ed indicando gli oggetti
prima di fare la richiesta (ad esempio dicendo: “Paolo,
guarda. Verde, giallo, rosso, blu”). Successivamente
chiedere di consegnare uno alla volta gli oggetti
colorati, dicendo: “Dammi il rosso, dammi il giallo, ecc.”.
In una sessione successiva riproporre con oggetti
diversi monocromatici, collocati in una diversa
sequenza.
•
Rispondere correttamente alla domanda “che colore è questo?”
Attività:
In una situazione vis a vis, porre sul tavolo di lavoro un
oggetto motivante per Paolo, al quale possa prestare
facilmente attenzione. Chiedere “di che colore è?”. Se
Paolo
risponde
correttamente
sarà
possibile
consegnare l’oggetto. Se il bambino non dovesse
rispondere, un’altra persona diversa dall’interlocutore
potrà aiutare il bambino suggerendo
la risposta
corretta. Il bambino ripeterà la parola e a quel punto
verrà consegnato l’oggetto. E’ possibile dare una dimostrazione prima di fare a Paolo la
richiesta.
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