Disturbi generalizzati dello sviluppo e integrazione scolastica Autismo e integrazione Scolastica | Page 86
Disturbi Generalizzati dello Sviluppo e Integrazione Scolastica
Autismo – Strategie per una scuola inclusiva
•
Svolgere attività di gioco che prevedono il turno con un coetaneo (forza quattro,
puzzle, gioco a palla, memory)
Attività:
effettuare con un coetaneo attività ludiche, che
prevedono il turno (ad esempio mettere le palline in un
contenitore a turno, oppure forza quattro o il memory o il
gioco con la palla). Ad esempio nello svolgimento di
forza quattro sarà necessario spiegare in anticipo
all’altro coetaneo che le regole del gioco saranno
unicamente quelle della turnazione. Sarà possibile
facilitare l’attività strutturando il materiale in contenitori
diversi e dicendo il nome del bambino che deve inserire
le monete (ad esempio “Paolo, Marco, Paolo, Marco, Paolo, ecc.) ed eventualmente
avvicinare
di
volta
in
volta
il
contenitore
all’uno
e
all’altro.
•
Effettuare giochi motori e musicali con altri bambini
Attività:
è possibile effettuare giochi con i coetanei sia motori che musicali. Per quanto riguarda i
giochi musicali che prevedono dei movimenti sarà possibile in un primo momento
guidare fisicamente Paolo a seguire gli stessi movimenti che fanno gli altri bambini,
stando dietro a lui. Successivament e si diminuirà l’aiuto fisico. Per quanto riguarda i
giochi motori è possibile organizzare dei percorsi in cui sia visivamente chiaro l’inizio e
la fine. Inizialmente i primi percorsi devono essere semplici, chiari e brevi.
Successivamente si possono inserire gradualmente i coetanei. Anche per quanto
riguarda l’attività di “ginnastica” si possono organizzare piccoli gruppi, in cui un adulto
aiuta Paolo a riprodurre i movimenti ed un altro che lavora a specchio con i bambini
•
Condividere qualcosa di proprio
Attività:
aiutare Paolo a condividere qualcosa di proprio con un altro bambino. In un primo
momento verrà chiesto al bambino di condividere un oggetto per un tempo breve,
scambiandolo con un altro oggetto piacevole, dopo il quale verrà rinforzato
concretamente. Successivamente sarà possibile aumentare gradualmente la richiesta.
•
Cercare e dare consolazione
Attività:
quando Paolo cade o si fa male un adulto suggerisce al bambino di andare da un altro
adulto per farsi consolare (ad esempio l’adulto può dire a Paolo: ”Oh! Ti sei fatto male,
fai vedere alla maestra!” e accompagnarlo fisicamente dall’adulto “interlocutore” che
dirà: “Ti sei fatto male, adesso passa”, fare una carezza). Poiché Paolo nota anche se
gli altri si sono fatti male, si può suggerirgli di fare una carezza all’altro e dire “si è fatto
male”, con un’espressione e tono congruenti.
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