Disturbi generalizzati dello sviluppo e integrazione scolastica Autismo e integrazione Scolastica | Page 130

Disturbi Generalizzati dello Sviluppo e Integrazione Scolastica Autismo – Strategie per una scuola inclusiva ecc.”. Nelle sessione successiva riproporre in una diversa sequenza. • Denominare le principali figure geometriche (“cerchio”, “quadrato”, “triangolo”) Attività: mettere in un contenitore una serie di oggetti dello stesso colore, ma di forme geometriche differenti (ad esempio triangolo, cerchio, quadrato). L’adulto prende una alla volta le forme geometriche, la mostra al bambino e la consegna dopo che Paolo avrà denominato la forma geometrica corretta. Il bambino metterà la figura consegnatagli dall’adulto in un altro contenitore (si possono mettere a disposizione del bambino tanti contenitori quante sono le forme geometriche che utilizziamo, in modo tale da strutturare maggiormente l’attività: ad esempio uno per mettere i triangoli, uno per mettere i cerchi, ecc.). Nel caso in cui Paolo avesse difficoltà a denominare la figura giusta, un altro adulto può suggerire da dietro la parola corretta. Gradualmente inserire anche altre forme geometriche. • Consegnare su richiesta verbale le principali figure geometriche Attività: in una situazione vis a vis, porre sul tavolo di lavoro diverse forme geometriche. E’ possibile eventualmente aiutare Paolo denominando ed indicando gli oggetti prima di fare la richiesta (ad esempio dicendo: “Paolo, guarda. Triangolo, quadrato, cerchio”). Successivamente chiedere di consegnare uno alla volta gli oggetti colorati, dicendo: “Dammi il triangolo, dammi il cerchio, ecc.”. Nelle sessione successiva riproporre in una diversa sequenza. Gradualmente inserire anche altre forme geometriche (trapezio, rombo, ecc.). • Rispondere correttamente alla domanda “che colore è questo? Attività: per catturare più facilmente l’attenzione di Paolo e per rendere maggiormente motivante l’attività si possono utilizzare dei cartoncini colorati da introdurre in una fessura di una scatola. In una situazione vis a vis, tenere in mano un cartoncino colorato e chiedere a Paolo “di che colore è?”. Se Paolo risponde correttamente sarà possibile consegnare l’oggetto, che infilerà nella fessura della scatola. Se il bambino non dovesse rispondere, un’altra persona diversa dall’interlocutore potrà aiutare il bambino suggerendo la risposta corretta. Il bambino ripeterà la parola e a quel punto verrà consegnato l’oggetto. E’ possibile dare una dimostrazione prima di fare a Paolo la richiesta. Successivamente sarà possibile introdurre nella’attività anche degli oggetti. 130