Dissonanti armonie DISSONANTI ARMONIE di Maria Rosaria Teni | Page 17
Rabbia
Tanta la rabbia che ho dentro
e che vorrei vomitare.
Grande il rancore che nutro
e che mi fa stare male.
Ma che ci faccio io, adesso,
tra queste mura sbiadite,
tra uomini banali,
ruffiani e ciarlatani.
Tanto dolore mi scuote
sola mi sento, tra tanti,
cerco spiragli d’amore
trovo soltanto squallore.
Ma che ci faccio io, adesso,
mentre mi piango addosso
rotolo giù, nel fango
dove nessuno è se stesso.
Cresce il disgusto, mi assale,
sleale giocare a sparare
colpire una preda speciale.
Ma che ci faccio io, adesso,
mentre si tira al bersaglio
tra le macerie di fumo,
tra i brandelli di carne.
Ma che ci faccio io, adesso,
mentre si abbattono e cadono
ombre di vita e di sogni
esili corpi tranciati
da spietati carri armati.
Ma che ci faccio io, adesso,
mentre assordante il successo
osanna l’eroe a se stesso
su un bianco altare di gesso
in virtù di una fede irreale
che per vivere si deve ammazzare
e la razza purificare.
Ma che ci faccio io, adesso
ho vergogna di me stesso.
Non più uomo mi posso chiamare
se all’eroe mi si deve accostare,
preferisco morire normale
ma fedele al mio ideale
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