associazioni
gna dell ’ impegno e del progresso di una società che ha tanto seminato per far crescere la giusta sensibilità nei confronti della pratica sportiva , e dell ’ atletica in particolare , che ha formato intere generazioni di giovani . Quella della Quercia è una storia scritta da tanti tecnici e dirigenti , da migliaia di atleti che hanno indossato la maglia gialloverde . La realtà di oggi , per certi versi esaltante , è il frutto di un lungo cammino . La Quercia è oggi un patrimonio , non solo sportivo , di Rovereto e della Vallagarina , è considerata società leader dell ’ atletica in Trentino e fra le più conosciute e affermate anche nel contesto nazionale , sia per le affermazioni in campo agonistico che per le iniziative promozionali e per l ’ organizzazione di grandi eventi .
Nascita e alcune tappe del lungo cammino
Era il 5 maggio del 1945 quando Edo Benedetti , assieme ad un gruppo di amici , lancia l ’ idea di una società sportiva , che si ispira agli ideali del Centro Sportivo Italiano : lo sport al servizio dei giovani , fondato sui valori educativi . L ’ atto ufficiale avviene il 18 giugno di quell ’ anno , nella sala del consiglio comunale di Rovereto . E per il nome serve da ispirazione la scritta latina che campeggia nell ’ aula municipale :” Magno cum robore quercus ingentes tendet ramos ” ( la quercia protende con grande forza i suoi rigogliosi rami ). Dunque , il nome della società sportiva è quello dell ’ albero simbolo di Rovereto . Una trentina i soci fondatori presenti , fra i quali , oltre a Edo Benedetti , Danilo Vettori , Guido Tomasi e Mario Zamboni . Primo presidente una figura prestigiosa , il conte Federico Bossi Fedrigotti . Dall ’ inizio degli anni Settanta l ’ attività della Quercia si concentra sull ’ atletica , grazie anche alla realizzazione del nuovo stadio , inaugurato all ’ inizio di ottobre del 1964 con i campionati italiani CSI , organizzati dalla Quercia . Nel 1965 Carlo
Giordani conquista due titoli italiani juniores nei 110 e nei 400 hs , con un primato regionale destinato a durare 30 anni . Nel 1966 ben tre atleti gialloverdi sono convocati contemporaneamente in maglia azzurra per l ’ incontro Under 23 Germania- Italia a Sindelfingen : Luigi Cavalieri , Renzo Cramerotti e Carlo Giordani . Cramerotti chiude la stagione con il titolo europeo juniores nel giavellotto a Odessa . Si accende poi la stella di Aldo Tomasini , grande talento del mezzofondo , campione del mondo juniores di cross nel 1972 a Cambridge . Segue la sua scia la sorella Cristina , che dal 1975 in avanti inanella una lunga serie di titoli italiani giovanili e assoluti , tante maglie azzurre , un primato italiano assoluto nei 10.000 , tanti piazzamenti di rilievo ai Mondiali di cross ( fra i quali uno splendido quinto posto nel 1977 a Dusseldorf ).
Le grandi organizzazioni
La Quercia , per riconoscimento unanime , è all ’ avanguardia dell ’ atletica italiana per le capacità organizzative . Fino al 1964 , mancando la pista , la manifestazione più importante era il Giro podistico di Rovereto , diventato dopo il 1978 internazionale e che oggi è uno degli eventi sportivi in assoluto più antichi del Trentino ( nel 2005 l ’ edizione numero 58 ). Si può considerare ormai una classica anche il “ Cross della Vallagarina ”, gara internazionale di corsa campestre , nata sulla scia dell ’ organizzazione dei campionati italiani femminili nel 1976 a Rovereto ( nella zona della Baldresca ). Accanto ai tre eventi internazionali va ricordata la “ Quercia d ’ Oro ”, meeting nazionale per società che da quasi 40 anni apre tradizionalmente la stagione italiana su pista , con la presenza di alcuni fra i più forti club italiani ( Carabinieri , Fiamme Gialle , Fiamme Oro ) e da qualche anno anche in versione femminile . Nel corso della sua lunga storia la Quercia ha organizzato
Pietro Mennea
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