Dialogo n. 01-2021Web | Page 6

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Alto Garda e Rovereto storia di due comunità

di Romano Turrini

La recente fusione della Cassa Rurale di Rovereto con la Cassa Rurale Alto Garda invita a ripercorrere la storia delle due comunità per individuare i contatti che esse hanno avuto nel corso dei secoli . Per chi visita Rovereto e percorre da ovest ad est l ’ asse portante del centro storico della città , il corso A . Rosmini , trova alla sua conclusione una piazza , una grande fontana e un magnifico palazzo . È il Palazzo Del Bene ( dal nome dei nobili primi proprietari ), ora sede della Cassa di

Rovereto , piazza Rosmini con il Palazzo del Bene
Risparmio di Trento e Rovereto e dell ’ Accademia degli Agiati di Rovereto . Questa splendida residenza è appartenuta per diversi decenni ad esponenti della famiglia dei conti d ’ Arco . Agli inizi del Cinquecento il primo proprietario fu Gerardo I , della linea di Andrea , comandante militare fedele all ’ imperatore Massimiliano I . Egli era anche uomo di cultura ed aveva stabilito buoni rapporti con le signorie della pianura Padana . È plausibile ritenere quindi che Gerardo I sia stato il committente di fregi e decorazioni ammirabili nel palazzo .
Atti notarili risalenti a decenni successivi attestano che , dopo Gerardo I , proprietari del palazzo furono i fratelli Antonio e Gerardo II d ’ Arco . Fu Antonio soprattutto il personaggio di spicco di questo periodo : protagonista di vicende dominate dalla violenza , nel 1579 egli uccise ad Arco il cugino Orazio e per questo fu costretto ad allontanarsi dalla contea che venne occupata dalle milizie arciducali . Nel palazzo di Rovereto si stabilì suo fratello Gerardo II con la moglie Regina ; Antonio d ’ Arco ritornò a Rovereto nel 1597 e lì dettò il suo testamento . Morirà a Praga nel 1609 . Nel Seicento si registra un certo disinteresse dei conti d ’ Arco nei confronti del palazzo di Rovereto fino a quando Prospero d ’ Arco lo
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