Dialogo n. 01-2021Web | Page 22

associazioni per lunghi anni con la sola parentesi della Guerra ; fino alla fine n ’ è stato Presidente onorario e in più occasioni ha ricoperto l ’ incarico di Consigliere centrale della Sat . Alla sua sezione qualche anno fa aveva donato la bellissima sede di via S . Anna proprio nel palazzo Marchetti . Nel 1932 , considerando che la salita al rifugio dello Stivo , partendo da Arco , richiedeva cinque ore di cammino , pensò di creare a metà strada , fra le verdi pinete del Monte Velo , un altro rifugio ; con il suo entusiasmo predispose tutti i lavori e dopo aver acquistato personalmente una baracca presso il cantiere della centrale di Fies , trasportò il tutto sul Monte Velo con l ’ aiuto di una salmeria alpina di ben 94 muli del battaglione “ Edolo ”. Realizzò così un altro dei suoi sogni , la “ Capanna dell ’ Alpino ”, che nel secondo dopo guerra diventerà un attrezzato rifugio . I satini e gli alpini sono stati la sua gran famiglia . Quando nel 1947 ritornò nella sua Arco dopo una guerra combattuta gloriosamente e una lunga prigionia , trovò il rifugio dello Stivo distrutto e quello del Velo ridotto ad una stalla . Si mise al lavoro per la loro ricostruzione . Così nel 1952 gli alpinisti poterono trovare ai 1000 metri del Monte Velo e ai 2000 dello Stivo due rifugi tornati accoglienti . L ’ impegno intanto continuava nella sua Arco con l ’ incarico di consigliere comunale e assessore alle finanze del Comune e in Africa . Nel 1989 a pochi metri dal rifugio dello Stivo , sulla cima , venne inaugurato un punto panoramico che Italo Marchetti aveva voluto e fatto costruire e che è stato a lui intitolato . Nel 1991 il Consiglio centrale della Sat lo ha insignito della massima onorificenza satina .
Da sinistra Quirino Bezzi , Italo Marchetti , Tonin Alberti e Bruno Detassis
Italo Marchetti , il grande padre La storia della Sat di Arco ha nella figura di Italo Marchetti lo straordinario padre ed animatore , l ’ uomo che , con la sua figura e la sua opera , ha fatto crescere e dato una importante identità alla vitale associazione arcense . Italo Marchetti nato ad Arco il 17 giugno del 1905 , era nipote del fondatore e primo presidente della Sat Prospero Marchetti . Inevitabile quindi che la passione per la montagna e l ’ alpinismo prendessero piede in lui fin da giovanissimo . Così sulla vetta del Monte Stivo il rifugio Prospero Marchetti viene costruito nel 1906 dalla Sat su progetto e sotto la direzione di suo padre ing . Carlo , danneggiato durante la guerra del 15-18 è gradualmente rimesso in efficienza grazie al suo costante interessamento e inaugurato nel 1932 . Fonda ad Arco la prima sezione della Sat ( la prima iscrizione risaliva al 1921 ) e n ’ è eletto presidente , carica che manterrà una grande famiglia L ’ impegno della Sat è sempre stato quello di lavorare a tutto campo , ponendosi come parte attiva della città .
i congressi La storia della Sat arcense è ricca anche di ricorrenze : nel 1958 , per ricordare il centenario della nascita del concittadino e grande pittore della luce e della montagna Giovanni Segantini , venne organizzata una lunga serie di congressi . Ad Arco vennero ospitati i congressisti anche nel 1962 per il 90 ° di fondazione della SAT ; nel 1972 , centenario della SAT ; nel 1986 , il 92 ° congresso e l ’ 80 ° di fondazione della Sezione ; nel 2006 , il 112 ° congresso e il 100 ° anniversario della costruzione del rifugio ; e infine , nel 2019 , il 125 ° congresso .
il nuovo millennio I Gruppi aumentano in maniera considerevole e si propongono come risposta puntale e stimolante alle nuove sensibilità che la montagna ispira .
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