alimentazione naturale
SETTEMBRE
MESE DELLA
PREVENZIONE
Prendetevi cura di voi stessi
in modo responsabile
e consapevole
S
ettembre è il mese del grande rientro
e fa coppia con gennaio per le promesse che
tutti facciamo in tema di buoni propositi.
Il rientro dalle vacanze, periodo in cui c’è più
tempo per riflettere, ci porta a fare il punto
della situazione. C’è chi promette di mettersi
a dieta, chi di andare a correre, chi di lavorare
un po’ di meno o un po’ di più, chi inizia nuovi
percorsi di studi, etc… Settembre potrebbe
essere definito il secondo mese dei buoni
propositi, motivo per cui io l’ho definito il mese
della prevenzione.
Quest’estate, nei giorni di gran caldo, ho accom-
pagnato al pronto soccorso una persona a me
cara con forti dolori e una situazione di blocco
degli organi di eliminazione. Questi sono: i reni
e la vescica, i polmoni, l’intestino, la pelle e per
le donne anche il ciclo mestruale (che non è un
organo, ma una via di eliminazione importan-
te...). Quando nella nostra vita tutto è in ordine
questi organi funzionano come orologi.
La pelle è luminosa, il naso non cola, l’intesti-
no è puntuale e i reni non sono sovraccaricati.
Quando però il nostro stile di vita inizia
a prendere “pieghe” un po’ troppo “mondane”,
ecco che le prime a risentirne sono appunto
le nostre vie di eliminazione.
Trovandomi al pronto soccorso come accompa-
gnatrice, ho potuto osservare la gente che stava
soffrendo e, per quello che ho potuto, ho
ascoltato le loro storie o semplicemente
cercato di capire quello che stavano provando.
E, nonostante la situazione, c’erano persone che
prendevano cibo “spazzatura” dalle macchinette.
Trovo inconcepibile che nei distributori auto-
matici di una struttura ospedaliera si possano
trovare solo certi tipi di snack (patatine,
merendine piene di zuccheri e conservanti,
bevande gassate e zuccherate etc..). E non tanto
perché io sono fortunatamente fissata con lo
stile di vita e l’alimentazione sana, ma perché
la stessa OMS (Organizzazione Mondiale della
Sanità) nel decalogo contro il cancro mette
proprio in guardia su certi tipi di alimenti.
Mi sono resa conto di quanta ignoranza, nel
senso di mancata conoscenza, vi è di sé stessi
e delle dinamiche del nostro corpo. Spesso,
quando invito le persone ad un’alimentazione
più leggera e ad uno stile di vita sano, mi sento
dire frasi del tipo “si dovrà pur morire di qualco-
sa” oppure “non posso fare una vita da malato,
per morire sano” etc.. Ma la frase più ricorrente
è “mia nonna ha mangiato tutto quello che
voleva ed è morta a 90 anni”! A quel punto cerco
di spiegare che non solo la nonna aveva
sicuramente uno stile di vita molto diverso,
ma che anche gli alimenti dei suoi primi
60 anni di vita erano molto diversi dai nostri.
Stare bene è un vero e proprio lavoro: ci
vuole costanza, disciplina e conoscenza.
Ci vuole forza di volontà, amor proprio
e amore per gli altri perché, ahimè, gli ospedali
sono pieni di persone che hanno costruito
il loro malessere ogni giorno, inconsapevolmen-
te. Il sistema sta arrivando al collasso: pochi
medici, sempre meno investimenti e troppe
persone che non vogliono fare la cosa più
importante della loro vita, ovvero prendersi
cura veramente di se stessi. Cercate di vivere
da persone responsabili,
consapevoli e amorevoli
verso voi stessi e chi
vi ama.
Ci guadagneremo tutti!
di
Laura Novali Cuoca e insegnante di cucina macrobiovegan. Consulente alimentare e operatore olistico a indirizzo nutrizionale.
Professionista SIAF nr. LO2078-OP disciplinato ai sensi della legge 4/2013 [email protected]