G
offo, dolce e perfino un po’
spaurito, ma sempre di una simpatia
disarmante. Quale figura animale riesce
a catturare l’attenzione e trasmettere
tenerezza al pari di un pinguino?
È così che l’intraprendente abitante
dell’Antartide diviene veicolo ideale
di messaggi allusivi ma anche di semplici
emozioni, capaci di unire trasversalmente
grandi e piccoli.
Massimo Fenati, designer, fumettista
e illustratore classe 1969, originario
di Genova ma
residente a Londra
ormai da diversi anni,
ha eletto il pinguino
a “portavoce”
della sua arte.
E, spaziando fra
rubriche di giornali,
libri, illustrazioni
e cortometraggi,
ha anche dato vita
ad una esilarante
galleria di quadri che,
naturalmente in
chiave pinguina,
rivisitano i maggiori
capolavori della
storia dell’arte,
toccando talvolta
pure qualche opera meno conosciuta.
Oggi le tavole, già oggetto di un libro
pubblicato da Tea, sono le divertenti
protagoniste di una mostra allestita fino
al 31 ottobre al Nyx Hotel Milan, a cura
di Question Mark Milano, dal tema “Arte
Pinguina”, appunto.
Gus&Waldo formano una coppia di pinguini
gay che, con grande intraprendenza ma
non senza rispetto, si insinuano coraggiosi
nelle tele degli artisti più celebri di sempre.
Direttamente dal MoPa (Museum of Penguin
dei due irriverenti
pennuti. Eccoli quindi
comparire come
sostituti d’eccezione
di Van Gogh nel suo
Autoritratto, della
Monna Lisa nella
Gioconda di Leonardo
e addirittura
replicarsi in serie
in omaggio alla
Pop Art di Andy
Warhol. Ma ci sono
anche improbabili,
Tavole tratte dal libro ARTE PINGUINA
argute, incursioni
di Massimo Fenati, edizioni TEA.
dei pinguini nella
scena surrealista di
Art) ci calano quindi in Joan Miró, nelle visioni stranianti di Edwar
una revisione allegra e Hopper, nei paesaggi affollati (in questo caso
appassionata di grandi anche da oche, pellicani e fenicotteri!) di
Georges Seurat e perfino nella grande onda
icone, con l’intento sì
di strappare un sorriso, di Katsushika Hokusai. Impudenti, ma pur
sempre straordinariamente credibili, anche il
ma anche, beninteso,
protagonista de l’Urlo di Munch, o la ballerina
di valorizzare dettagli
e significati del singolo sui generis di Degas, per non parlare della
Venere tutta pinguina di Botticelli.
quadro. Viene così
Traballanti, fintamente sicuri di sé, sagaci
fornita una chiave di
e maliziosi al punto giusto, Gus&Waldo
lettura, diciamo così,
irrompono sulla tela come attori navigati,
alternativa (anche
sfoggiando interpretazioni da applauso a
se distante da fini
meramente parodistici) scena aperta. Sono modelli perfetti, pazienti
e vulcanici al tempo stesso, capaci di
della narrazione artistica internazionale
che, grazie all’apporto dei simpatici soggetti iperboliche, spiritosissime, trasformazioni.
Il tutto a stretto contatto con una cultura che,
di Fenati, ne esce ancor più investita di
con il giusto mix di umorismo e intelligenza,
immortalità. Sì perché Fenati, laureato
si rende “magicamente” più accessibile fuori
in Architettura, non pone limiti alla sua
dalle sedi formalmente deputate ad essa.
spassosissima indagine nell’evoluzione
E chissà che anche un piccolo pinguino possa
dell’espressione creativa e, dimostrando di
dare il suo contributo a spalancare le porte
padroneggiare non poco la materia, scorre
di musei e gallerie di tutto il mondo…
agilmente dall’antichità al Rinascimento
fino ai contemporanei. Un’occasione unica,
quindi, per un ripasso “in leggerezza” della
massimofenati.com
storia dell’arte, letta dall’insolita prospettiva
fino al 31 ottobre 2019