DENTROCASA SETTEMBRE 2019 | Page 23

G offo, dolce e perfino un po’ spaurito, ma sempre di una simpatia disarmante. Quale figura animale riesce a catturare l’attenzione e trasmettere tenerezza al pari di un pinguino? È così che l’intraprendente abitante dell’Antartide diviene veicolo ideale di messaggi allusivi ma anche di semplici emozioni, capaci di unire trasversalmente grandi e piccoli. Massimo Fenati, designer, fumettista e illustratore classe 1969, originario di Genova ma residente a Londra ormai da diversi anni, ha eletto il pinguino a “portavoce” della sua arte. E, spaziando fra rubriche di giornali, libri, illustrazioni e cortometraggi, ha anche dato vita ad una esilarante galleria di quadri che, naturalmente in chiave pinguina, rivisitano i maggiori capolavori della storia dell’arte, toccando talvolta pure qualche opera meno conosciuta. Oggi le tavole, già oggetto di un libro pubblicato da Tea, sono le divertenti protagoniste di una mostra allestita fino al 31 ottobre al Nyx Hotel Milan, a cura di Question Mark Milano, dal tema “Arte Pinguina”, appunto. Gus&Waldo formano una coppia di pinguini gay che, con grande intraprendenza ma non senza rispetto, si insinuano coraggiosi nelle tele degli artisti più celebri di sempre. Direttamente dal MoPa (Museum of Penguin dei due irriverenti pennuti. Eccoli quindi comparire come sostituti d’eccezione di Van Gogh nel suo Autoritratto, della Monna Lisa nella Gioconda di Leonardo e addirittura replicarsi in serie in omaggio alla Pop Art di Andy Warhol. Ma ci sono anche improbabili, Tavole tratte dal libro ARTE PINGUINA argute, incursioni di Massimo Fenati, edizioni TEA. dei pinguini nella scena surrealista di Art) ci calano quindi in Joan Miró, nelle visioni stranianti di Edwar una revisione allegra e Hopper, nei paesaggi affollati (in questo caso appassionata di grandi anche da oche, pellicani e fenicotteri!) di Georges Seurat e perfino nella grande onda icone, con l’intento sì di strappare un sorriso, di Katsushika Hokusai. Impudenti, ma pur sempre straordinariamente credibili, anche il ma anche, beninteso, protagonista de l’Urlo di Munch, o la ballerina di valorizzare dettagli e significati del singolo sui generis di Degas, per non parlare della Venere tutta pinguina di Botticelli. quadro. Viene così Traballanti, fintamente sicuri di sé, sagaci fornita una chiave di e maliziosi al punto giusto, Gus&Waldo lettura, diciamo così, irrompono sulla tela come attori navigati, alternativa (anche sfoggiando interpretazioni da applauso a se distante da fini meramente parodistici) scena aperta. Sono modelli perfetti, pazienti e vulcanici al tempo stesso, capaci di della narrazione artistica internazionale che, grazie all’apporto dei simpatici soggetti iperboliche, spiritosissime, trasformazioni. Il tutto a stretto contatto con una cultura che, di Fenati, ne esce ancor più investita di con il giusto mix di umorismo e intelligenza, immortalità. Sì perché Fenati, laureato si rende “magicamente” più accessibile fuori in Architettura, non pone limiti alla sua dalle sedi formalmente deputate ad essa. spassosissima indagine nell’evoluzione E chissà che anche un piccolo pinguino possa dell’espressione creativa e, dimostrando di dare il suo contributo a spalancare le porte padroneggiare non poco la materia, scorre di musei e gallerie di tutto il mondo… agilmente dall’antichità al Rinascimento fino ai contemporanei. Un’occasione unica, quindi, per un ripasso “in leggerezza” della massimofenati.com storia dell’arte, letta dall’insolita prospettiva fino al 31 ottobre 2019