PROFILI D ’ ARTE
ATTILIO FORGIOLI CONVERSAZIONI CON LA REALTÀ
L ’ artista salodiano e il suo “ Gennaio in Valsesia ”
Monumento ai caduti , pastello ad olio su carta , 28x22 cm , 2022 Monumento ai caduti , pastello ad olio su carta , 28x22 cm , 2020
Attilio Forgioli nasce a Salò ( BS ) nel 1933 e compie gli studi all ’ Accademia di Brera di Milano . L ’ iter pittorico si svolge nel costante approfondimento dei motivi intimi e dei mezzi formali . Artista molto legato alla realtà , affronta nelle sue opere temi di violenza e paura , ma soprattutto del paesaggio e della natura , colta quest ’ ultima nelle sue risonanze emotive . E su quest ’ onda lo lascio parlare a ruota libera . “ È sera e la mia è una conversazione con il silenzio . I rumori della valle sono tutti assorbiti dal bianco della neve , ma il giorno era stato pieno di grida delle nipoti che giocavano con le piccole slitte . Lo scrivere , come il dipingere è un gioco col tempo che si può spostare , è come un passato e presente nel temporaneo . I due quadri strani , mio figlio dice che sono belli , che ho fatto un ’ illustrazione di Reiser , sono un ’ infilata di bistecche , piene di mosche e allineate su un banco da macellaio . Mentre parlo vedo nei doppi vetri dalla finestra dello studio lo strato di mosche addormentate e grasse in attesa del calore del sole per riprendere la loro agitazione da vetrina . Ho dipinto i due quadri in aprile su una tela bianca , colpito dalla crudele intelligenza di Reiser ; i colori sono acidi e il mio stato d ’ animo , in qualche modo primaverile . Ho rappresentato una verità molto improbabile , come un sentimento . Durante il processo Cristo rispose con una domanda quando gli chiesero cos ’ era la verità : forse temeva di rispondere che è qualcosa di profondamente oscuro . Vorrei parlare della fabbrica Cohen di Salò dove
Monumento ai caduti , pastello ad olio su carta , 33x34 cm , 2020
lavorava mio nonno e del mio interesse per i simboli del fascismo e della Repubblica Sociale , come l ’ aquila con il fascio ; da lì nascono i quadri con l ’ aquila che tiene tra gli artigli una bottiglia di prodotta dalla fabbrica Cohen . I Cohen erano una famiglia ebrea e a Dachan , nel campo di concentramento persero due figli . Perché dipinsi quei quadri ? Dai simboli guerrieri della Repubblica Sociale alla pubblicità di una marca di liquori , la Cohen , di famiglia ebrea . C ’ era un grande manifesto sulla lamiera con l ’ aquila e la bottiglia , in alto sulla parete nella piazza di Salò che guardava il lago . Non era la prima volta . Anche a Milano avevo avuto con alcuni manifesti un impatto che aveva provocato in me il bisogno di rappresentare una figura che comunicasse la forte tensione dell ’ immagine . Ora vi sono sere che , attraversando le stanze dove mio figlio lavora al computer , esco all ’ a- perto sul piccolo terrazzo dello studio . A nord vedo i tetti della chiesa di S . Simpliciano ; sento l ’ aria , la luce dell ’ inverno e provo nell ’ anima una commozione profonda . Una volta mi accadeva con il lago , con gli azzurri , i grigi delle nebbie , i battelli come apparizioni , come isole . Milano , che non ho mai amato e che forse solo ora comincio a capire . Devo molto a questa città dei “ Residence ”, dell ’ architettura dei parchi , dei monti di rifiuti di S . Siro . Non ho mai sentito per Milano un senso di possesso , l ’ ho solo vista come un luogo dove era possibile realizzare la mia diversità . Un luogo dove i miei compagni di strada mi hanno trasmesso parole , frasi , pensieri che contano , che rimangono . È molto tardi e facendomi strada nella neve raggiungo la frazione vicina dove una fontana ha un grande rettangolo d ’ acqua . La neve cadendo stride , ha un suono come se i fiocchi sfiorandosi sfregassero tra di loro e vedo che l ’ acqua li accoglie con se sciogliendoli volesse spegnere il loro incendio ”.
giuseppe @ forgioli . it di Gianbattista Bonazzoli bonazzoli99 @ gmail . com cell 328 3465570