DENTROCASA MARZO 2020 | Page 32

profili d’arte MARCO PALADINI NEL GIARDINO DELLA MEMORIA L’arte e la vita in un confronto appassionato finalizzato a immortalare la bellezza. M arco Paladini è nato a Genova nel 1955 e attualmente vive e lavora a Gargnano, sul Lago di Garda. Lo conosco fin dagli anni Ottanta, quando vidi per la prima volta i suoi lavori nelle sale “Cacciadenno” sotto la cura del giovane critico Mauro Panzera, che all’epoca faceva esporre artisti coetanei in cerca di spazi alternativi, non vincolati a gallerie riconosciute e al mercato dell’arte. Erano anni di grande fermento. Cercavamo un posto nel mondo dell’arte e proprio da quello spazio periferico sono passati molti artisti ora riconosciuti sul mercato nazionale. assale e mi inonda quando riprendo in esame i conflitti, da un lato con mio padre e dall’altro. Così le piante Cos’è per che curo o il prato che falcio assurgono te l’Arte nel a surrogato di quegli stessi conflitti e come percorso sintesi del ciclo della vita”. di una vita? È l’antico confronto tra Arte e Vita? “Se me lo “Certamente. Oggi l’Arte mi sembra sia avessi chiesto qualche anno fa, avrei stata sempre la volontà di perpetrare quello sicuramente risposto in modo diverso da che si definisce il conflitto tra Natura e oggi. Allora la mia attenzione era tutta sulla Cultura, nel tentativo di immortalare la fedeltà alla pittura e a quella specificità che ne bellezza in un tempo che non conosca la caratterizza il linguaggio. È comunque curioso consunzione e il dissolvimento, per rimanere/ che questa intervista venga da una rivista come essere cristallizzato in quell’eternità che DENTROCASA”. non concepisce la morte. Credo di avere Perché? Spiegati meglio... inconsciamente sempre saputo che sarebbe “La casa e le case in cui ho abitato sono sempre stato così ma, solamente ora che coloro che state anche lo spazio creativo nel quale ha preso mi hanno dato la vita se ne sono andati, tutto vita e si è sviluppata tutta la mia attività di quello che ho fatto assume tale significato, cioè pittore. Case-nucleo famigliare, con tutto scongiura la morte. E così tutti i miei ritratti, il relativo romanzo di narrazione e con tutte dagli autoritratti ai volti delle persone a me care, le dinamiche esistenziali parentali, che hanno mi si presentano come l’assolvimento trovato sempre l’humus culturale di ispirazione di questa seppur nell’immediato spazio circostante del giardino. illusoria funzione”. Con la casa che abito attualmente, e soprattutto con il suo giardino, oggi ho un dialogo continuo marcus.paladynylor@ in cui ritrovo la memoria affettiva, che mi gmail.com di Gianbattista Bonazzoli [email protected] cell 328 3465570