Maestosa architettura dove la semplicità e la purezza
delle forme si accosta alla ruvidezza del cemento.
Molto originale la piscina dalla forma allungata
che ricorda un piccolo ruscello. Collegato al living
il terrazzo, comodo e attrezzato per il relax.
che si sta distinguendo grazie soprattutto
a Punta del Este, città nata su un istmo che segna il punto
d’incontro tra l’oceano Atlantico e il Rio de la Plata, ambita meta
del jet set internazionale. Un tratto di costa ancora molto selvaggio
costellato da architetture che portano le firme di importanti
architetti sudamericani.
Tra questi spicca l’argentino Diego Montero, che ha firmato
anche questa villa.
«Nei progetti che realizzo – afferma l’architetto – cerco sempre
di far dialogare al massimo le bellezze naturali del contesto con
gli standard a cui spesso gli stranieri sono abituati. È un modo
interessante per far apprezzare e capire le peculiarità di un luogo”.
Concetto espresso al massimo anche in questa fantastica villa
a poche decine di metri dalla famosa spiaggia di Manantiales.
L’Oceano Atlantico e la scintillante luce sono gli indiscussi
protagonisti dello spazio. Tutto è stato deciso prendendo
in considerazione questi due forti elementi naturali, che l’architetto
vive nella sua quotidianità e dunque sa interpretare al meglio.
Il cemento grigio assoluto che domina la casa esalta
la volumetria e la linearità della sua particolare architettura,
permettendo inoltre di godere appieno della vista spettacolare.
Le uniche note di colore neutro presenti sono dettate
dai pochi arredi quasi tutti di design. “Ho voluto creare una serie
di originali trompe l’oeil – spiega Montero – donando agli spazi
un aspetto armonico al primo impatto, ma dove un occhio
più attento si accorge solo in seguito di quanto nulla sia lasciato
al caso”. Ed ecco che ad esempio l’assenza di tappeti permette
al grezzo parquet di eucalipto di dare il massimo risalto alla forza
del rude cemento; il minimalismo creato dai pochi mobili
e complementi d’arredo si ritrova a dialogare con le tante piante
del geometrico giardino.
La bellezza del salone è data soprattuto dall’uso sapiente
degli elementi naturali. Da qui, attraverso un’ampia parete
vetrata inondata dalla luce, si accede al vero gioiello
della casa, una piscina piastrellata a mosaico di un intenso
color petrolio e dalla originale forma lunghissima
e strettissima, quasi a citazione di un’unica corsia
di piscina olimpionica.
L’insieme mastodontico è già preannunciato dalla porta del
garage esterno, che presenta una cifra a lettere cubitali indicante
il numero civico della via. Anche se tutto risponde ai concetti
di semplicità e purezza delle forme, il ricorso alla ruvidezza
del cemento non può non essere un’autentica metafora della
magnificenza del prospiciente oceano, continuamente presente
nella casa grazie alle ampie vetrate.
progetto diego montero
ph gianni franchellucci testo roberto begnini