DENTROCASA MAGGIO 2019 | Page 36

alimentazione naturale laura novali Il grano antico Timilia Conosciamo i grani antichi e le loro peculiarità C on l’espressione “Grani Antichi” si in- tendono tutte quelle varietà antiche naturalmente presenti prima dell’in- troduzione delle moderne tecniche artificiali di selezione dei grani. Vi è una particolare varietà di gra- ni conosciuti sin dall’epoca Greco-Romana ed oggi in via d’estinzione quali Timilia, Maiorca e Russello, coltivati in particolare nella Sicilia centrale da un gruppo ristretto di agricoltori che custodiscono la tradizione locale. Questi grani non sono spinti dalla produzione industriale a causa della bassa resa produttiva, ma presentano una qualità elevatissima, frutto di selezioni naturali millenarie che li distinguo- no dai grani moderni per gusto e sapori unici, oltre agli eccezionali contenuti nutrizionali. Particolarmente ricchi di fibre, minerali (ferro, zinco, manganese), proteine e antiossidanti (po- lifenoli), possiedono indice di glutine molto bas- so (la Timilia addirittura inferiore al 15% contro una media del 90% dei normali grani moderni) tali da renderli altamente digeribili anche per chi manifesta una ipersensibilità al glutine. Oggi la maggior parte di pasta, pane e prodot- ti da forno viene prodotta con farina bianca di grano tenero raffinata, del tipo 00 oppure 0. Si tratta di una farina molto povera dal punto di vista nutrizionale e al contempo ricca di glutine ottenuta dalla lavorazione industriale di grano tenero prodotto su larga scala, il grano creso. Per contrastare la diffusione del grano creso e per recuperare grani naturali ancora esistenti in Italia, in questi ultimi anni alcuni agricoltori si sono dati l’importante missione di recupera- re e riscoprire i grani antichi, specie autoctone presenti in molte zone d’Italia. Il grano Timilia è uno di questi e rappresenta un varietà antichissima di grano duro, estre- mamente resistente e di semplice coltivazione; nonostante ciò questo grano antico era quasi arrivato all’estinzione a causa della diffusione delle coltivazioni industriali. Il grano Timilia veniva coltivato già nel periodo greco con il nome di trimeniaios, una varietà antica di grano duro a ciclo breve. Un grano che resiste bene alla siccità ed è adatto alle col- tivazioni in paesi caldi e secchi. Per questo moti- vo prese piede nelle regioni del sud Italia come la Sicilia, oltre alcune zone del Mediterraneo. Un agronomo tedesco, Hugo Werner, nel 1885 riportò alcune denominazioni con cui il Timilia veniva indicato: in Spagna era chiamato tre- mesino, a Napoli tumminia, in Sicilia timilia o tremelia, in Germania Dreimonatweizen (grano dei tre mesi) e in Francia trimenia de Sicile. Ge- neralmente si seminava a marzo sulle colline e a gennaio in prossimità del mare: la sua forza era quella di crescere anche su terreni aridi e durante gli autunni piovosi che non consentiva- no la crescita di altri tipi di grano (fonte vero- biologico.it). Nell’ottica di un’alimentazione naturale ed at- tenta alla salute diventa importante prediligere i grani antichi, più preziosi e più equilibrati dal punto di vista nutrizionale e fortunatamente inadatti alle lavorazioni industriali, alle logiche di produzione e vendita su larga scala e alle po- litiche che privilegiano il prezzo alla qualità, a scapito della nostra salute. di Laura Novali Cuoca e insegnante di cucina macrobiovegan. Consulente alimentare e operatore olistico a indirizzo nutrizionale. Professionista SIAF nr. LO2078-OP disciplinato ai sensi della legge 4/2013 [email protected]