alimentazione naturale
laura novali
Il grano antico Timilia
Conosciamo i grani antichi e le loro peculiarità
C
on l’espressione “Grani Antichi” si in-
tendono tutte quelle varietà antiche
naturalmente presenti prima dell’in-
troduzione delle moderne tecniche
artificiali di selezione dei grani.
Vi è una particolare varietà di gra-
ni conosciuti sin dall’epoca Greco-Romana ed
oggi in via d’estinzione quali Timilia, Maiorca
e Russello, coltivati in particolare nella Sicilia
centrale da un gruppo ristretto di agricoltori
che custodiscono la tradizione locale.
Questi grani non sono spinti dalla produzione
industriale a causa della bassa resa produttiva,
ma presentano una qualità elevatissima, frutto
di selezioni naturali millenarie che li distinguo-
no dai grani moderni per gusto e sapori unici,
oltre agli eccezionali contenuti nutrizionali.
Particolarmente ricchi di fibre, minerali (ferro,
zinco, manganese), proteine e antiossidanti (po-
lifenoli), possiedono indice di glutine molto bas-
so (la Timilia addirittura inferiore al 15% contro
una media del 90% dei normali grani moderni)
tali da renderli altamente digeribili anche per
chi manifesta una ipersensibilità al glutine.
Oggi la maggior parte di pasta, pane e prodot-
ti da forno viene prodotta con farina bianca di
grano tenero raffinata, del tipo 00 oppure 0. Si
tratta di una farina molto povera dal punto di
vista nutrizionale e al contempo ricca di glutine
ottenuta dalla lavorazione industriale di grano
tenero prodotto su larga scala, il grano creso.
Per contrastare la diffusione del grano creso e
per recuperare grani naturali ancora esistenti
in Italia, in questi ultimi anni alcuni agricoltori
si sono dati l’importante missione di recupera-
re e riscoprire i grani antichi, specie autoctone
presenti in molte zone d’Italia.
Il grano Timilia è uno di questi e rappresenta
un varietà antichissima di grano duro, estre-
mamente resistente e di semplice coltivazione;
nonostante ciò questo grano antico era quasi
arrivato all’estinzione a causa della diffusione
delle coltivazioni industriali.
Il grano Timilia veniva coltivato già nel periodo
greco con il nome di trimeniaios, una varietà
antica di grano duro a ciclo breve. Un grano
che resiste bene alla siccità ed è adatto alle col-
tivazioni in paesi caldi e secchi. Per questo moti-
vo prese piede nelle regioni del sud Italia come
la Sicilia, oltre alcune zone del Mediterraneo.
Un agronomo tedesco, Hugo Werner, nel 1885
riportò alcune denominazioni con cui il Timilia
veniva indicato: in Spagna era chiamato tre-
mesino, a Napoli tumminia, in Sicilia timilia o
tremelia, in Germania Dreimonatweizen (grano
dei tre mesi) e in Francia trimenia de Sicile. Ge-
neralmente si seminava a marzo sulle colline e
a gennaio in prossimità del mare: la sua forza
era quella di crescere anche su terreni aridi e
durante gli autunni piovosi che non consentiva-
no la crescita di altri tipi di grano (fonte vero-
biologico.it).
Nell’ottica di un’alimentazione naturale ed at-
tenta alla salute diventa importante prediligere
i grani antichi, più preziosi e più equilibrati dal
punto di vista nutrizionale e fortunatamente
inadatti alle lavorazioni industriali, alle logiche
di produzione e vendita su larga scala e alle po-
litiche che privilegiano il prezzo alla qualità, a
scapito della nostra salute.
di
Laura Novali
Cuoca e insegnante
di cucina macrobiovegan.
Consulente alimentare e operatore olistico
a indirizzo nutrizionale.
Professionista SIAF nr. LO2078-OP
disciplinato ai sensi della legge 4/2013
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