DENTROCASA MAGGIO 2019 | Page 42

grandangoli d’impresa ing. lisa zanardo Quanto ci costa la burocrazia? “Se qualcosa può andar male, lo farà in triplice copia” Arthur Bloch, Legge di Murphy sulle burocrazie A ssolombarda ha recentemente pub- blicato uno studio, che stima il costo annuo dei 10 principali adempimenti a carico delle imprese: 108 mila euro per una piccola impresa e ben 710 mila euro per una media impresa. I dettagli in termini di tempistiche appaiono quasi machiavellici: per un’azienda media, si tratta di 240 ore da dedicare alla gestione dei rifiuti, 160 ore per lo spesometro, 230 ore per la compilazione della certificazione unica, 480 ore per la tenuta dei libri paga. In sostanza, le ore annuali che un’azienda media deve dedica- re alla burocrazia sono quasi 2mila, corrispon- denti a 250 giornate lavorative; una impiegata aziendale deve essere dunque delegata per il 100% del suo tempo, tutto l’anno, per lo smal- timento di adempimenti obbligatori, che non portano a crescite di fatturati o a sviluppare l’impresa ma solo a drenare risorse, umane ed economiche. Alcune di queste scadenze potrebbero essere eliminate: alcune delle informazioni richieste sono doppiate e potrebbero essere recuperate dai database pubblici, se solo questi fossero inte- grati fra loro. In sostanza, l’imprenditore deve comunicare uno stesso dato a più uffici della pubblica amministrazione, con notevole dispen- dio di tempo ed energie, solo perché i sistemi informatici dei diversi enti non comunicano. La fatturazione elettronica, recentemente intro- dotta, dopo la fase iniziale di formazione e ca- ricamento dati, potrebbe portare a semplifica- zioni in tema di dichiarazione iva, e si auspica possa semplificare anche le altre comunicazioni all’Agenzia delle Entrate, che, con questo siste- ma, può già conoscere in diretta i flussi attivi e passivi di tutte le partite iva italiane. Il dato complessivo del costo della burocrazia è ad oggi davvero imponente: Censis ha calcola- to un costo totale di 31 miliardi di euro annui, valore sostenuto dall’insieme di tutte le aziende italiane. Questo dato si può associare a quello ri- lasciato dalla Banca Mondiale, secondo la quale il nostro Paese è in coda alla classifica sul “fare impresa”: il nostro sistema amministrativo e bu- rocratico è inserito al 118mo posto per opportuni- tà di semplificazioni e facilitazioni. Nonostante le grandi opportunità della rete, e della moderna telefonia, le reiterate richieste delle associazioni di categoria imprenditoriali e l’istituzione di agenzie focalizzate sulla sempli- ficazione, il sistema è ancora decisamente com- plesso, ed ha consentito il fiorire di nuove profes- sioni, dai legali che si occupano di adempimenti privacy, ai numerosi altri consulenti in ambito giuslavoristico ed in ambito fiscale. Si parla di 14 mila professionisti in Italia e di oltre 2mila nella sola Lombardia, per un fatturato annuo svilup- pato nel BelPaese pari a 4 miliardi di euro. Un piccolo aspetto positivo della burocrazia im- perante, che è riuscita a creare numerosi po- sti di lavoro qualificati, in azienda e negli studi professionali. di ing. Lisa Zanardo Top Performance Consulting Consulenza d’Impresa [email protected] studiotpc.it