Stefania Vitale stefania. vitale @ dentrocasa. it
dimensione del dipingere, concepita con ben più spensieratezza rispetto alla pratica del design: a differenza di quanto avviene in sede di progettazione, qui l’ immaginazione può infatti librarsi senza sottostare a particolari vincoli ma assecondando semplicemente l’ istinto dell’ artista. Si passa poi alle visioni“ silenziosissime e fermissime”, quelle del“ Guardare”, che indugiano su dettagli preziosi per restituirne un ritratto più analitico e puntuale. Infine, non resta che“ Costruire”, cioè lavorare sull’ originalità e dare vita a realizzazioni tridimensionali da riportare, come ultimo step, alla bidimensionalità della tela. L’ opera di Nathalie Du Pasquier, originaria di Bordeaux, si nutre dell’ osservazione dei grandi maestri della storia dell’ arte privilegiando le visioni dall’ alto. La sua peculiarità è quella di aver sviluppato una dimensione espressiva molto personale nella quale la riflessione sullo spazio porta a vibranti interazioni ad hoc: poli apparentemente opposti vanno così ad interfacciarsi in un continuo processo di immersione e scoperta. Nathalie Du Pasquier si fa strada in equilibrio fra realtà e simbologia, interpretazione e rivelazione, coinvolgendo sorprendentemente anche oggetti di utilizzo quotidiano che vanno a trascendere la propria funzione e assurgono a nuovo ruolo. L’ artista indugia su posate, bottiglie, vasi, libri, pantofole, giocando liberamente con volumi e colori, mentre la presenza dell’ uomo si manifesta in modo discreto, appena accennato, sfuggente. La pittura capovolge le regole del design, giostrandosi fra nature morte e composizioni geometriche, in stretta connessione con uno spazio che accoglie e dialoga. Storie dipinte di microcosmi colorati da esplorare nell’ ottica mistificatrice dell’ arte.
Dall’ alto: Nathalie Du Pasquier, Untitled, oil on canvas, 2021, 150 x 100 cm; Nathalie Du Pasquier, Camping gas in summer C0231, oil on canvas, 2002, 100 x 100 cm.
Fino al 14 settembre 2025 museonivola. it