DENTROCASA LUGLIO 2021 | Page 34

profili d ’ arte

MARICA FASOLI , DECOSTRUIRE AD ARTE

Nelle opere dell ’ artista veronese si rappresenta la nascita e la morte riavvolgendo il “ ciclo di vita ” di un origami

Marica Fasoli è nata a Bussolengo Vr , nel 1977 . Dopo aver conseguito nel 1995 il diploma di Maestra d ’ Arte al Liceo Artistico Statale di Verona sez . Accademia , nel 1997 si specializza in addetto alla Conservazione e Manutenzione dei manufatti artistici su legno e tela con il massimo dei voti presso gli Istituti Santa Paola di Mantova . L ’ artista si racconta così alla rivista DENTROCASA : “ Una leggenda giapponese narra che chi piegherà 1000 gru vedrà i propri desideri esauditi . Vi racconto una storia … Sadako Sasaki , una bambina esposta alle radiazioni della bomba atomica di Hiroshima quando aveva 4 anni , si ammalò di leucemia all ’ età di 10 . La bambina iniziò a piegare le mille gru , ma morì prima . Aveva piegato 644 gru . Degli amici portarono a compimento la sua opera e raccogliendo fondi le venne eretta una statua nel Parco della Pace di Hiroshima : una ragazza in piedi con le mani aperte ed una gru che spicca il volo dalla punta delle sue dita . Gli origami sono definiti “ inutili come la poesia ”, la loro creazione come una “ danza delle mani ” e hanno una valenza fortemente meditativa e sacrale : “ ori ” significa infatti “ piegare ” e “ kami ” vuole dire “ carta ”, ma anche “ divinità ”. Nelle mie opere voglio rappresentare proprio il ciclo vitale , partendo da un origami per arrivare a ciò che ne rimane dopo averlo decostruito , spingendo l ’ osservatore ad una riflessione profonda sulla creazione e sulla distruzione , sulla nascita e sulla morte , in un continuo ciclo che si ripete . Per questo le mie opere si caricano di profonde suggestioni disvelando , nella rappresentazione realistica della trama lineare prodotta dalle pieghe sulla carta , anche i risvolti esistenziali della mia anima , la mia costruzione interiore che si sostanzia in una geometria accidentale , dettata dalle plissettature e perennemente sospesa tra mimesi e astrazione ; una

Marica Fasoli ; a sinistra : carta Hawk , 120x120 cm ; in alto : carta Pegasus , 50x50 cm
geometria che talvolta amo vivacizzare , sormontandola con sequenze lineari dalle marcate sfumature cromatiche , in modo da sottolineare l ’ aspetto di dinamismo ottico della superfice . La carta – continua Marica Fasoli – diventa allora una sorta di mappa geografica dove si dispiegano e si definiscono le tracce della lavorazione di ripiegatura che ha subìto per trasformarsi in origami , così come i tratti fisionomici di un volto , le rughe , gli ispessimenti della pelle sono testimonianza di vita vissuta . Gli origami vengono decostruiti , dispiegati . Il processo della loro nascita viene riavvolto all ’ indietro per rivelare la loro essenza più pura . La carta , con la sua estrema fragilità e complessità , rappresenta la fine delle cose nel segno di una continua rinascita . Da sempre nel mio percorso artistico sono interessata alle increspature e alle stropicciature della carta , materia prima da sempre utilizzata come semplice supporto bidimensionale per la stampa , la scrittura o il disegno e in realtà capace di insospettabili metamorfosi ”.
maricafasoli . com di Gianbattista Bonazzoli bonazzoli99 @ gmail . com cell 328 3465570