ALIMENTAZIONE NATURALE
GIUGNO TEMPO D’ ESTATE E VOGLIA DI LEGGEREZZA
È forse il periodo più spensierato dell’ anno. Aumenta il desiderio di stare all’ aria aperta, di dormire meno ore, ma anche di alleggerire la nostra alimentazione.
I
n questo periodo cerchiamo tutti cibi più freschi e, non a caso, la natura ci viene incontro con frutta e verdura naturalmente più ricche di acqua. Finalmente sulle nostre tavole arrivano anche le amate o spesso tanto temute solanacee, ovvero pomodori, peperoni, melanzane. Fanno parte delle solanacee anche le patate, ma quelle si trovano più o meno tutto l’ anno e sono tuberi e non frutti. Le solanacee mature hanno tutto il sapore e il colore dell’ estate dentro di loro e forse sono gli ortaggi che più rappresentano la tradizione italiana del centro sud. In questi anni di studio e sperimentazione del cibo mi sono spesso chiesta come mai fossero spesso demonizzate e poi, leggendo alcuni libri di Anthony William, ho capito che probabilmente si tratta di uno o più grandi equivoci. Uno di questi è collegato al fatto che un tempo si usavano piatti in peltro che, a contatto con l’ acidità del pomodoro, rilasciavano piombo tossico. Passata l’ epoca di questi piatti la gente ricominciò a mangiare pomodori, ma sempre con grande timore, tanto che spesso, quando ci sono problematiche digestive, si dà la colpa alle solanacee, perché ritenute infiammatorie. In realtà, se analizziamo questi ortaggi, sovente vengono serviti con alimenti ben più infiammatori come correttori di acidità, conservanti ecc … Per esempio, infatti, le conserve o i sughi che troviamo al supermercato contengono di tutto a discapito della materia prima, le melanzane spesso sono servite con formaggi vari, i peperoni ripieni di salsiccia e le patate fritte in oli di scarsa qualità. Quindi, si considera dannosa la materia prima, piuttosto che le aggiunte non necessarie. Se per caso avete dei dubbi al riguardo, provate a vedere come digerite un sugo di pomodoro fresco fatto solo con olio sale e basilico( o salvia) e un sugo pronto, osservando la differenza. Io, per esempio, quando faccio un sugo di pomodoro fresco,
Laura Novali Cuoca e insegnante di cucina macrobiovegan Consulente alimentare e operatore olistico a indirizzo nutrizionale. Professionista SIAF nr. LO2078-OP disciplinato ai sensi della legge 4 / 2013 info @ lauranovali. com
aggiungo sempre un cucchiaio di acidulato di umeboshi, che lo rende meno acido e digeribile, oltre che dare un tocco di sapidità molto particolare. È probabile che qualcuno insorga dicendo che la solanina sia infiammatoria o addirittura tossica, ma di fatto è importante, come per tutti gli alimenti, fare attenzione ad alcuni accorgimenti. Innanzitutto, è fondamentalmente che siano maturi, spesso per esempio si trovano peperoni o anche pomodori verdi e, a parte quelli che per loro natura restano verdi, questi sono acerbi e possono risultare più infiammanti. Un buon pomodoro maturo ha tutto un altro sapore ed effetto, e lo stesso vale per il peperone e la melanzana. Fin da piccola, vedevo crescere nell’ orto questi ortaggi e quindi in famiglia ne mangiavamo spesso. Ai tempi non ero così attenta all’ alimentazione ma ho sempre adorato la loro bellezza e bontà. Mio padre è sempre stato il cuoco in famiglia e mi prendeva per la gola preparandomi le melanzane impanate e fritte. Un tempo usava uovo e pan grattato per l’ impanatura e venivano fritte in olio. Oggi che siamo più attenti, la panatura viene fatta con una pastella di acqua e farina di ceci o riso, quindi le melanzane vengono passate in farina di mais o sesamo tritato grossolanamente e poi cotte al forno, o qualche volta fritte in olio extravergine di oliva biologico. Detto ciò, non è necessario consumare le melanzane per forza fritte, ma si possono anche tagliare a fettine e cuocerle al vapore e poi condirle anche solo con olio di oliva e succo di limone, oppure con una salsina di cannellini frullati con olio, limone e capperi. Allo stesso modo i peperoni sono eccezionali anche solo stufati con olio, sale e succo d’ arancia, oppure con del curry, ma anche crudi, tagliati a bastoncini e serviti con hummus di ceci. Sono buonissimi anche se si fanno stufare e poi si frullano per condire una pasta oppure per mantecare un risotto. Allo stesso modo un gazpacho, d’ estate, risulta così fresco che è difficile resistere. Insomma, le solanacee in stagione sono veramente eccezionali. Esiste un esercizio molto carino che potete fare con i vostri amici. Dovete scrivere su un foglio i 5 sensi, senza pensarci troppo, di getto e vedere quali sono i primi due che scrivete: questo vi farà capire i sensi principali che guidano la vostra vita e le vostre predilezioni. Nel mio caso ovviamente i primi 2 sono sempre gusto e olfatto. Quando cucino è raro che assaggi perché capisco se un alimento è cotto o anche solo salato al punto giusto tramite l’ olfatto, ma poi il vero momento di estasi arriva proprio quando assaggio ciò che preparo o ciò che pochi eletti, come per esempio mio padre, cucinano per me. Scegliete con attenzione il cibo che mangiate e chi lo prepara per voi, perché la passione e l’ amore per le materie prime farà la grande differenza nel risultato e nell’ effetto sul vostro organismo. Se andate in un ristorante cercate di osservare il clima che c’ è in sala e cucina, le materie prime che usano, capire se rispettano la stagionalità, se usano o meno cibo biologico e osservate se cucinano per amore o per business. Ma soprattutto coltivate il vostro cibo o scegliete di acquistarlo solo da chi seleziona produttori che abbiano un senso etico nei confronti della natura e abbiano a cura la salute del cliente finale. Infine, scegliete sempre la leggerezza, osservate la natura, mangiate solo cibi stagionali e abbiate rispetto del cibo. Non sprecatelo, anzi, amatelo, benedite sempre ciò che avete nel piatto e ringraziate chi l’ ha coltivato, scelto, acquistato, preparato e servito. Imparate a cucinare per voi e i vostri cari: sarà uno dei migliori investimenti di tempo e denaro per la vostra salute e per il vostro benessere.