DENTROCASA GENNAIO 2022 | Page 40

grandangoli d ’ impresa

ITALIA , TERRA DI CONQUISTA

Molte aziende del BelPaese cedono il passo ai colossi stranieri : è l ’ unico percorso possibile ?

Negli ultimi 20 anni si è allungata la lista delle aziende Made in Italy acquisite da holding finanziarie asiatiche o da multinazionali straniere . Dal lusso al food , dalla moda all ’ hotellerie , non vi è settore che non sia risultato appetibile per i grandi gruppi internazionali : simbolo di qualità ed eccellenza nel Mondo , le aziende italiane sono passate dalle mani e dalla gestione degli imprenditori nostrani al management di fondi e finanziarie . Il BelPaese è terzo nella classifica europea , come meta degli investimenti per acquisizione . Già in periodo pre-

Covid si contavano circa 700 imprese italiane controllate da trecento gruppi asiatici , ove la manodopera presenta costi nettamente inferiori , inibendo la concorrenza e la competitività del Vecchio Continente . Dal 2008 ad oggi le società cinesi hanno investito nella chimica ( 48,8 miliardi di dollari ), nell ’ energia ( 25,9 miliardi di dollari ), nelle attività estrattive ( 23,1 miliardi ), nel software ( 14,8 miliardi ) e nella finanza ( 14,3 miliardi ), puntando a rilevare l ’ unicità delle imprese italiane ed il patrimonio , rappresentato da brand riconoscibili e riconosciuti nel Mondo . Se è chiara , dunque , la motivazione che porta i colossi esteri ad investire nel BelPaese , non è così semplice ed univoco individuare le ragioni che inducono i più brillanti imprenditori a cedere le loro aziende gioiello . Alcuni casi rilevano difficoltà nel passaggio generazionale , inesistente o conflittuale , tanto da indirizzare l ’ impresa verso mani straniere , in altre situazioni la criticità è la governance , spesso nelle mani di un solo soggetto o di un sistema familiare , forte in termini di conoscenza del prodotto e del territorio , ma debole sul piano degli strumenti e della cultura manageriale , indispensabili per supportare la crescita . Piccolo è bello , ma non sempre è sostenibile dinanzi all ’ avanzata delle multinazionali , in grado di gestire economie di scala negli acquisti , innesto all ’ avanguardia di tecnologia e digitalizzazione in produzione , organizzazione strutturata della forza vendita , selezione dei migliori profili e formazione continua del personale . Si assiste talvolta anche ad una più generale stanchezza dell ’ imprenditore del territorio , che quotidianamente si deve confrontare e a volte scontrare con la burocrazia ed i numerosi adempimenti che allungano i tempi dell ’ innovazione e dello sviluppo . Il rischio della globalizzazione massiva del tessuto imprenditoriale italiano porta inevitabilmente ad una perdita di knowhow sul territorio , all ’ omologazione di procedure e processi , all ’ affievolirsi dell ’ unicità di stile e prodotto , tipici della creatività ed eleganza del nostro sistema Paese . Si auspica dunque un supporto fattivo da parte delle Istituzioni , per rafforzare il sistema produttivo e garantirne continuità e innovazione , vera anima del nostro DNA … nonostante tutto .
di ing . Lisa Zanardo Top Performance Consulting Consulenza d ’ Impresa lzanardo @ studiotpc . it studiotpc . it