DENTROCASA DICEMBRE 2021 | Page 32

profili d ’ arte

DINO BELLINI , SFIORANDO L ’ INFINITO

A colloquio con l ’ artista . La scelta dei colori e il rapporto con l ’ interiorità

Dino Bellini , classe 1956 , è nato a Azzano Mella ( Bs ), dove vive e lavora anche attualmente . Lo andiamo a conoscere attraverso questa breve intervista . Non avevo mai visto i tuoi lavori e sono stato affascinato dai colori “ notturni ” della tua tavolozza . Ci puoi parlare di come sei arrivato a questa scelta e se c ’ è qualcosa o qualcuno a cui ti ispiri poeticamente e artisticamente ? “ Più che notturni , i miei colori , almeno nel mio modo di pensare e sentire , evocano movimenti ed emozioni filtrate . Intendo dire che sono la testimonianza del mio essere maturato e cresciuto , giorno per giorno fin

dall ’ infanzia . Appartengono al cielo , alla terra , all ’ acqua , a tutto quanto ho amato , coltivato e che non ha mai una brillantezza sfacciata : “ possiede interiorità ”. Mi affido a tonalità fatte del rosso dei mattoni , dei grigi delle nebbie padane , dei neri delle notti di novembre , del viola della passione . La scelta non è mia : sono loro , i colori , a scegliere me perché hanno capito , così come l ’ ho compreso io , che stiamo bene insieme . Per quanto riguarda l ’ ispirarsi a qualcuno ... che dire ? Nulla è completamente nuovo , ma tutto si rinnova ”. Sono incuriosito da alcuni elementi che ripeti come fossero segni del tuo DNA artistico , elementi semplici che possono facilitare la lettura delle tue opere . Condividi ? “ Penso che un artista , in qualsiasi campo intenda esprimersi , debba possedere alcuni elementi costanti , come fossero la sua calligrafia , e ancor più siano garanzia della sua autenticità . È vero che nelle mie opere alcune idee formali diventano simboli . Ad esempio le cellette o reti rappresentano gli involucri di sicurezza in cui porre le mie fragilità . Altrettanto si può dire di cose che devono essere cercate , di quadrati in cui , geometricamente , viene scomposto e ricomposto l ’ insieme . In effetti è così per tutti : la vita è un viaggio che si percorre a tappe . Quando ripenso alle mie vedo
Opere senza titolo , 100x100 cm , tecnica mista su tele di recupero .
i diversi momenti . Prima li percepisco come singoli , quali fasi a sé , poi la mente , in operazione di sintesi , assembla ”. Mi sembra di percepire che tu voglia rivolgerti ad un pubblico selezionato , sensibile , che entri a far parte del tuo mondo senza fare troppo “ rumore ” e poter dialogare con lui sulla stessa frequenza d ’ onda … “ Quando inizio un ’ opera non so mai esattamente dove l ’ estro creativo mi porterà . Ho nella mente un obiettivo al quale cerco di arrivare momento dopo momento . Sono esigente : modifico , talvolta non finisco , abbandono e poi riprendo , talvolta lascio . Soprattutto non mi pongo l ’ intento di piacere o non piacere a tutti . Mi rendo conto che la mia pittura non è di primo impatto o di immediata comprensione . I miei quadri vanno osservati e letti con attenzione . Formalmente cerco di dipingere contro la superficialità per affermare valori e sentimenti : cerco un dialogo costruttivo che faccia crescere insieme a me la curiosità dell ’ immaginario per continuare il percorso intrapreso con più sicurezza e determinazione , sfiorando l ’ infinito ”.
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