minimale, su disegno, con comparti a scomparsa dove
campeggiano due splendidi vasi di Venini e due “immacolate”
lampade Flos. Oltre che al sociale, il living è dedicato allo svago:
protagonista è una parete attrezzata attorno a un enorme
televisore strategicamente a scomparsa, sempre su disegno
degli architetti.
Anche nell’ipertecnologica cucina firmata Varenna il rigore
è assoluto: linee pure e laccatura dell’onnipresente bianco latteo,
filo conduttore del disegno d’interni di questa casa.
Se difficile può essere stato coniugare il relax con la socialità,
non è stato così per lo spazio più intimo della casa, dove il riposo
è un diktat. Le tre camere da letto, infatti, grazie all’abilità
delle proporzioni e all’uso risoluto della palette di toni neutri,
si presentano come ambienti ovattati in un’aura quasi artificiale,
dove l’elemento naturale del rovere si fonde perfettamente
con tutti i complementi di arredo. Anche l’intercomunicazione
è giocata su corridoi di pareti attrezzate ad armadi e librerie,
originali mobili dalla doppia veste: estetica e funzionale.
La mente trova qui un luogo di pace, sentendosi naturalmente
ispirata a un sereno vivere zen, un’oasi che allontana più che mai
dal caos della più attiva città d’Italia.
progetto arch. antonio iraci e arch. carla maugeri
ph gianni franchellucci testo roberto begnini