l’installazione
ph francesco florenzano
Voli di carta
e di luce
L’installazione di Barbara Vistarini
presentata a DENTROCASA EXPO 2019
e riproposta al Fuorisalone
della Design Week milanese.
B
arbara Vistarini concepisce l’arte
come una commistione di più disci-
pline ed elabora progetti con parti-
colare valore etico e sociale. Come
opere che non conoscono confini
di intervento. Recentemente è stata
protagonista di una suggestiva installazione di
grande successo, dal titolo “Volare”, realizzata
e presentata alla fiera d’arredamento e design
DENTROCASA EXPO 2019. Quest’ultimo elabo-
rato dell’artista viene presentato in una mostra
personale dal titolo “Voliumani” nel corso della
Milano Design Week presso Azimut manage-
ment, a Palazzo Bocconi, nel distretto di Porta
Venezia Indesign.
Ma come nasce questo progetto?
“Questa installazione è legata fortemente ad
una storia che parla di atletica leggera. “Volare”
nasce in ambito sportivo e restituisce, attraverso
semplici gesti, un nuovo modo di vivere la
bellezza, di apprezzarla e di conseguenza anche
produrla e moltiplicarla. L’esperienza personale
che conduco da alcuni anni come dirigente del
Settore Paralimpico del Centro Universitario
Sportivo di Brescia e guida blind per l’atletica
leggera ha costituito non solo un’esperienza
unica e straordinaria a livello umano, ma ha
fornito spunti e ispirato una mia particolare,
nuova ricerca estetica ed artistica.
Dalla richiesta di mani per guidare gli atleti
ciechi da me lanciata in ambito agonistico
sono approdata in un territorio “intimo”, ricco
di umanità e solidarietà pronta da vivere in
continuo e reciproco scambio. Un viaggio alla
scoperta di altri modi di sentire, di percepire
luci e ombre, di cogliere la realtà oltre la sua
forma-luce e trasferirla in un ambito in cui il
senso predominante è la fiducia nell’altro”.
Che materiali hai utilizzato?
“La carta è il materiale dominante e assoluto
in cui si concentra tutta la poetica e la tensione
emotiva del lavoro. Ho costruito l’installazione
basandomi su due elementi principali: la lettura
bidimensionale e simbolica delle mani ritagliate
a sagoma su cartoncino nero e il bisogno di dare
profondità e leggerezza al discorso attraverso
spazi fisici in grado di esaltare la “volatilità”
delle sagome”.
In conferenza stampa hai parlato della tua poe-
tica in termini di materiali sensibili: carte e luci
che avvolgono gli spazi in una nuova dimensio-
ne sensoriale.
“Esiste un’estetica della carta una sua bellezza
che affascina ognuno di noi, un binario su cui