profili d’arte
gianbattista bonazzoli
Silvia Beltrami,
affreschi di carta
S
ilvia Beltrami nasce a
Roma nel 1974 e si diplo-
ma all’Accademia delle
Belle Arti di Brera a Mi-
lano. Oggi vive e lavora
sul Lago di Garda.
Ho visto i tuoi primi lavori nel
2011 qui a Brescia, ora li rive-
do alla Galleria d’arte Contem-
poranea di Ettore Marchina -
GARE 82.
Mi puoi parlare del tuo lavoro
che mi ha sempre incuriosito per
tecnica e messaggio?
“Uso milioni di frammenti di car-
ta come fossero pennellate. Come
“affreschi” fatti di carta ritaglia-
ta da giornali o carta da parati applicata su carto-
ne o tele intonacate con intonachino da strappo,
pezzi decontestualizzati all’origine che vengono
assemblati per parlare una nuova lingua, attuale,
con distorsioni e visualizzazioni insolite, persona-
li, diverse da quelle imperanti”.
A chi rivolgi la tua attenzione quando scegli di
incominciare un’opera?
“Mi rivolgo ai fenomeni attuali e ai problemi della
vita quotidiana che coinvolgono la mia genera-
zione. Cito ad esempio la perdita dell’identità per
effetto della moda e del consumismo, oppure di
Nelle sue opere i temi
della contemporaneità:
la perdita dell’identità
e la ricerca del successo
economico.
diverse dipendenze dei giovani
ma anche dei meno giovani. In
un’epoca che cerca il semplice
divertimento superficiale, il mio
lavoro si focalizza sulla perdita
d’identità, sullo stordimento fre-
netico per raggiungere il suc-
cesso esclusivamente economico.
Vedo in breve la trasformazione
dell’umanità oggi priva di valori
etici, vedo l’agire smisurato di
tanti coetanei sotto influsso di
manipolazioni sociali, di stupefa-
centi o di cultura televisiva”.
Le tue opere dimostrano un’organizzazione del-
lo spazio molto personale. Con queste esplosioni
di frammenti, i tuoi protagonisti prendono for-
ma e parlano tra materia e dinamica, tra figura
e spazio…
“Non faccio altro che raccontare la mia storia e la
mia generazione, che vorrei migliore e che ogni
giorno mi dà spunti stimolanti per nuove opere.
Mi piace lavorare su grandi superfici perché esal-
to il turbinio e le prospettive di queste storie “cen-
trifugate”. Come un vagare alla ricerca del senso
della vita, col chiodo fisso sulla sopravvivenza...”.
Dall’alto: Rave party, 2016,
70x100 cm, collage su faesite;
Self-portrait, 2016 (particolare);
Untitled, 2013 (particolare).
info
silviabeltrami.com
[email protected].
di
Gianbattista Bonazzoli
[email protected]
cell 328 3465570