Cronache Cittadine Settembre 2019 n. 1394 | Page 2
OSPEDALE “L.P. DELFINO”
Anche il Consiglio di Statoha sentenziato:
i repartiNeonatale, Ostetricia-Ginecologia
e Pediatria non torneranno a Colleferro
A
renderlo noto,
ci giunge in re -
dazione un co -
municato stam-
pa del Comitato libero a
Difesa dell’Ospedale di
Colleferro, tra i promoto-
ri “ad adiuvandum” del-
l’impugnazione della sen-
tenza del Tar del Lazio
del 2017.
«In data odierna, 23 Set-
tembre 2019 - si legge nel
comunicato - il Consi-
glio di Stato ha pubbli-
cato la sentenza sul ricor-
so proposto quattro anni
fa dai Comuni di Collefer-
ro, Gorga, Valmontone,
Artena, Serrone, Segni,
Montelanico, Paliano e
Carpineto Romano.
Costituiti in giudizio ad
adiuvandum il Comitato
residenti Colleferro, Asso-
ciazione Consulta le
Donne, con l’adesione di
questo Comitato, che
hanno depositato l’atto
di intervento a sostegno
delle ragioni dei Comuni
appellanti.
L’impugnazione al Col-
legio ha riguardato la sen-
tenza del 2017, con la
quale il Tar per il Lazio
aveva respinto il ricorso
proposto contro il Com-
missario ad Acta e Pre-
sidente della Regione
Lazio (ancora irrisolta la
questione della incompa-
tibilità tra i due incarichi),
la Asl Roma 5, il Mini-
stero della Salute e il
Comune di Palestrina, sul-
l’accorpamento delle atti-
vità di ostetricia/gineco-
logia e di pediatria/neona-
tologia dell’Ospedale di
Colleferro con quello di
Palestrina.
Nel ricorso veniva lamen-
tato che i servizi offerti
dall’ospedale di Palestrina
risultavano limitati rispet-
to a quelli offerti dal-
l’ospedale di Colleferro
e che i pazienti avevano
dovuto rinunciare a: una
Uoc di anestesia e rianima-
zione con 6 posti letto
(inaugurata nel maggio
2015); un servizio di tera-
pia intensiva cardiologica
funzionante h24, mentre
nell’ospedale di Palestrina
la presenza del cardiologo
era assicurata soltanto fino
alle ore 14.00; un servizio
di navetta funzionante
h24, a differenza del mede-
simo servizio reso dal-
l’ospedale di Palestrina
fino alle ore 16.00; l’esple-
tamento di consulenze
pediatriche presso il Pron-
to Soccorso, con reparti
specialistici di Otorinola-
ringoiatria, Urologia e
Nefrologia-Dialisi, ora
assenti nell’ospedale di
Palestrina; un Pronto Soc-
corso con 10 posti letto; n.
4 sale operatorie di cui
una attiva h24, laddove
nell’ospedale di Palestrina
vi era un’unica sala opera-
toria funzionante nelle
ore diurne e in quelle not-
turne con la sola reperibi-
lità del personale infer-
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mieristico e dei medici
specialistici, così come
dell’anestesista e del cardio-
logo; il funzionamento
del laboratorio analisi h24,
a differenza del laborato-
rio analisi dell’ospedale di
Palestrina funzionante fino
alle ore 14.
La Asl e la Regione hanno
sostenuto di aver garanti-
to un livello adeguato di
copertura assistenziale per
soddisfare le esigenze del-
l’utenza cittadina nelle
specialità di ginecologia
e pediatria.
Il tasso di “fragilità sanita-
ria” collegato a fattori di
rischio ambientale e di
vulnerabilità sociale rispet-
to a quello di Palestrina, il
fatto che “una parte del
frusinate (bacino anagni-
no) sempre più spesso si
rivolgeva al nosocomio
di Colleferro” e l’esisten-
za di una significativa
distanza tra i paesi di mon-
tagna (vedi Carpineto
Romano ed altri) e l’ospe-
dale di Palestrina non sono
stati ritenuti argomenti
rilevanti da parte del Con-
siglio di Stato per la resti-
tuzione dei reparti.
Senza contare che il Con-
siglio non ha valutato
negativamente la manca-
ta attuazione di misure
“per l’assicurazione dei
servizi di trasporto mater-
no (Stam) e neonatale di
urgenza (Sten)”, di cui
l’Ospedale di Palestrina,
che ha accorpato quello di
Colleferro, è a tutt’oggi
privo.
Ritenuto irrilevante dal
Collegio pure l’argomen-
to secondo cui negli anni
immediatamente preceden -
ti l’accorpamento, l’ospe-
dale di Colleferro era stato
ristrutturato.
Anche le dotazioni strut-
turali e la migliore organiz-
zazione del nosocomio di
Colleferro non sono state
riconosciute ragioni vali-
de dal Collegio per la riat-
tivazione dei quattro repar-
ti.
Nè ha avuto alcun rilie-
vo il fatto che la Asl non
abbia istituito l’ambula-
torio ospedaliero “aper-
to 6 giorni su 7”, né man-
tenuto “la specialità di
pediatria all’interno dello
stabilimento di Colleferro,
con l’attivazione di un
ambulatorio aperto 3 gior-
ni su 7”.
Il Consiglio ha conferma-
to che i 500 parti l’anno,
quale fattore di garanzia e
di sicurezza per le parto-
rienti e i nascituri, non
può subire deroghe.
Infine, il Collegio ha rite-
nuto che l’accorpamento
consente di eliminare la
duplicazione di strutture,
realizzando così una evi-
dente razionalizzazione
della spesa.
L’appello è stato ritenu-
to infondato e, pertanto, il
Consiglio di Stato lo ha
respinto.
In conclusione, questa bat-
taglia è stata anche una
lunga vicenda processua-
le perché i Comuni non
avevano presentato istan-
za di prelievo per solleci-
tare la fissazione dell’udien-
za al Consiglio di Stato,
come disposto dalla sen-
tenza del Tar!
Una battaglia dove l’in-
formazione ai cittadini è
stata davvero carente-as -
sente, così come ci lascia
interdetti il fatto che i Co -
muni non abbiano chie-
sto di nominare un loro
consulente, quando il Con-
siglio di Stato ha dispo-
sto l’affidamento di relazio-
ni di “verificazione” - da
cui dipendevano le sorti del
ricorso - direttamente alle
“controparti”, Regione e
Asl Roma 5!
Come previsto nel comu-
nicato del 26 aprile u.s.
aver delegato a loro questa
analisi ha lasciato poco
spazio a un esito favorevo-
le al ricorso.
Quattro anni per sapere
quello che già tutti sapeva-
mo e cioè che senza volon-
tà politica quei reparti non
potevano restare all’ospe-
dale di Colleferro!
A parte infatti gli aspetti
legali e giudiziari, chi dove-
va fare cosa ha fatto, a
parte nominare legali “di
sua fiducia”?».
F.to Il Comitato
libero a Difesa del-
l’Ospedale di Colleferro