Corriere del Pane n. 1/2022 | Page 25

«L’aumento è abbastanza generalizzato. Hanno iniziato le farine intorno al mese di novembre e via via il resto:

il burro, la carta, i vassoi, i prodotti per le pulizie. Ma la cosa che più ci preoccupa è

il costo dell’energia elettrica che ha colpito tutte le aziende indistintamente, noi compresi. Nella bolletta di dicembre 2021, rispetto a

mese, il costo del Kw/h è

triplicato. Solo il Kw/h, il resto

meno, quindi la bolletta non

è triplicata, ma l’aumento è comunque importante, considerando anche il fatto che i nostri laboratori sono dotati di celle, forni, ecc. che funzionano a energia elettrica. Per quanto riguarda l’aumento del pane al chilo, sto cercando di adeguarmi tenendo presente il tasso di

inflazione, che a dicembre

era del 3%. A dicembre quindi ho applicato un aumento del 3% su tutti

i miei prodotti (pane, pasta,

pasticceria). In questo modo

è più facile da farli capire

e digerire al cliente.

Tuttavia, a gennaio il tasso d’inflazione è già salito al 4,8%; a breve dovrò fare un altro piccolo ritocco. Stiamo anche cercando di confrontarci con gli altri panificatori per trovare fornitori di energia elettrica più convenienti. A Bologna abbiamo un magazzino per gli acquisti collettivi, ma purtroppo anche loro devono applicare gli aumenti che subiscono. A tutto questo si aggiunge il fatto che veniamo da un anno e mezzo pesante, perché la pandemia non ha colpito tutti nello stesso modo. C’è stato chi ha lavorato e chi, come noi che siamo in centro a Bologna, ha dovuto fare a meno dei turisti e della clientela che lavora negli uffici e nei negozi che sono stati chiusi».

SOMMARIO

PRIMO PIANO

LE OPINIONI

PAOLO BONAGA Panificio Paolo Atti e figli, Bologna

"A gennaio il tasso d'inflazione è già salito al 4,8%; a breve dovrò fare

un altro piccolo ritocco.

Stiamo anche cercando

di confrontarci con

gli altri panificatori

per trovare fornitori

di energia elettrica

più convenienti".