«L’aumento è abbastanza generalizzato. Hanno iniziato le farine intorno al mese di novembre e via via il resto:
il burro, la carta, i vassoi, i prodotti per le pulizie. Ma la cosa che più ci preoccupa è
il costo dell’energia elettrica che ha colpito tutte le aziende indistintamente, noi compresi. Nella bolletta di dicembre 2021, rispetto a
mese, il costo del Kw/h è
triplicato. Solo il Kw/h, il resto
meno, quindi la bolletta non
è triplicata, ma l’aumento è comunque importante, considerando anche il fatto che i nostri laboratori sono dotati di celle, forni, ecc. che funzionano a energia elettrica. Per quanto riguarda l’aumento del pane al chilo, sto cercando di adeguarmi tenendo presente il tasso di
inflazione, che a dicembre
era del 3%. A dicembre quindi ho applicato un aumento del 3% su tutti
i miei prodotti (pane, pasta,
pasticceria). In questo modo
è più facile da farli capire
e digerire al cliente.
Tuttavia, a gennaio il tasso d’inflazione è già salito al 4,8%; a breve dovrò fare un altro piccolo ritocco. Stiamo anche cercando di confrontarci con gli altri panificatori per trovare fornitori di energia elettrica più convenienti. A Bologna abbiamo un magazzino per gli acquisti collettivi, ma purtroppo anche loro devono applicare gli aumenti che subiscono. A tutto questo si aggiunge il fatto che veniamo da un anno e mezzo pesante, perché la pandemia non ha colpito tutti nello stesso modo. C’è stato chi ha lavorato e chi, come noi che siamo in centro a Bologna, ha dovuto fare a meno dei turisti e della clientela che lavora negli uffici e nei negozi che sono stati chiusi».
SOMMARIO
PRIMO PIANO
LE OPINIONI
PAOLO BONAGA • Panificio Paolo Atti e figli, Bologna
"A gennaio il tasso d'inflazione è già salito al 4,8%; a breve dovrò fare
un altro piccolo ritocco.
Stiamo anche cercando
di confrontarci con
gli altri panificatori
per trovare fornitori
di energia elettrica
più convenienti".