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- premessa I molluschi comprendono tre gruppi : i gasteropodi (ne è esempio la chiocciola),i lamellibranchi (ne è esempio la vongola) ed i cefalopodi (ne è esempio la seppia). I gasteropodi appartengono ai Conchiferi, embriologicamente vicini agli Anellidi e discendenti molto probabilmente dai Monoplacofori, in prevalenza estinti. Essi costituiscono un phylum numeroso e secondo solo a quello degli insetti (artropodi).Sono chiamati molluschi perché non hanno un endoscheletro,cioè uno scheletro interno, che li sorregga bensi hanno un esoscheletro che serve a proteggerli. Grazie a quest’ultimo essi nel corso delle ere geologiche hanno lasciato molte testimonianze fossili.Le più vecchie forme fossili rinvenute di chiocciola risalgono all’Eocene inferiore. I tre gruppi,fatta salva la diversa apparenza,hanno lo stesso piano morfologico, per il quale come detto appartengo allo stesso phylum. E la loro maggiore importanza evolutiva deriva dal sistema nervoso dove nei cefalopodi raggiunge il massimo grado con la cefalizzazione delle cellule nervose e lo sviluppo di un occhio complesso e paragonabile a quello degli esseri superiori. Mentre i lamellibranchi ed i cefalopodi però sono rimasti vincolati all’ambiente acquatico marino e lacustre,dei gasteropodi la chiocciola circa 500 milioni di anni fa uscendo dalle acque marine si é avventurata alla conquista della terra ferma e in parte riuscendovi per lo specifico adeguamento morfologico e fisiologico del suo corpo a quest’ambiente accidentato e diversificato. Pur tuttavia osservandola attentamente si constata che essa predilige gli ambienti umidi e si attiva quando piove. E’ la dimostrazione del suo vincolo ancora esistente con l’idrobio. La relazione seguente,che non vuol essere né un trattato di anatomia né di fisiologia né un trattato comportamentale, si riferisce alla descrizione analitica della chiocciola che dei Gastropoda ne è esempio classico indiscusso. Evidenziandone soltanto gli aspetti principali con lo scopo preciso di creare nel lettore un minimo di conoscenza scientifica e molta ammirazione per un animale cosi comune. Tra l’altro si dice che la chiocciola mangiata cruda cura efficacemente i guai dello stomaco. Vero o falso che sia, questi aspetti esulano da questa relazione che pur nella sua semplicità vuol essere rigorosamente scientifica anche se approfondimenti ulteriori potrebbero essere apportati da studiosi specifici o da semplici appassionati. Di certo va detto che le sue ‘carni’ risultano pregiate per le caratteristiche organolettiche che posseggono.( Si precisa che l’uso della parola carne per la chiocciola è improprio. Per carne si intende quella degli animali omeotermi cioè organismi la cui temperatura corporea si mantiene costante,come siamo noi,ad esempio,pur non essendo ovviamente soggetti da cucina. Infatti nel 2004 il Consiglio Europeo ha messo un paletto ben preciso per i molluschi bivalvi, le rane, le lumache, ecc. per i quali non si deve parlare di carne ma di “ prodotti di origine animale”. Comunque in questa nota si continuerà a parlare di carne per brevità di esposizione pur sapendo quando sopra precisato). In virtù di ciò è entrata prepotentemente nella nostra dieta alimentare tanto che oggi una fiorente attività industriale ne favorisce la crescita e lo sviluppo e la commercializzazione. Le vie del palato sono infinite come infinite sono le ricette culinarie che trasformano la chiocciola in un piatto prelibato e questa relazione ,alla fine ,non mancherà di consigliare il metodo più semplice per pulirla, mentre eviterà di dare una o più ricette possibili, prima perché la rete ne è piena, secondo perché il relatore non essendo cuoco ignora da dove cominciare,terzo per quanta educazione e rispetto dovuti a chi della cucina della chiocciola ne ha fatto un’arte.