Coop Politiche Sociali - Coop e Scuola Trent\'anni. Spesi bene. | Page 4

Trent’anni. Spesi bene 5 Prefazione Aldo Soldi Aldo Soldi è presidente dell’Associazione nazionale delle cooperative di consumatori L’adesione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle nostre iniziative per i trent’anni di Educazione al consumo consapevole ci riempie di soddisfazione. È un riconoscimento importante, per un’attività che in questi tre decenni si è affermata come uno dei tratti distintivi della presenza sociale di Coop nel nostro Paese. Abbiamo intitolato le manifestazioni Trent’anni. Spesi bene: spesi bene da chi, verrebbe voglia di chiedersi? Da chi quest’attività l’ha pensata, chi l’ha messa in pratica, chi ne ha usufruito. Cooperatori, ragazzi, insegnanti, famiglie. Si è creato in questi anni un circuito virtuoso, in cui l’esperienza pratica arricchiva l’elaborazione, in cui tutti hanno potuto sentirsi protagonisti perché parte attiva di un progetto comune. Stiamo parlando di qualche milione di persone: ognuna di loro ha messo un tassello in questa splendida avventura e dovrebbe condividere con noi la soddisfazione per il prestigioso riconoscimento ottenuto. Trent’anni sono molti, se li celebriamo vuol dire che l’attività che abbiamo svolto è ben fatta, ha colto un’esigenza sentita e diffusa, è stata credibile nei contenuti e apprezzata nel metodo. Non era facile: fare attività educativa implica rigore, conoscenza, capacità di mettersi in gioco, voglia costante di imparare. Senza dimenticare che Coop è una organizzazione che opera direttamente sul mercato con i suoi prodotti e i suoi punti di vendita: il confine fra l’attività educativa e quella pubblicitaria può apparire sottile e il pericolo di sconfinamenti è sempre in agguato, anche quando questi non sono voluti. E ancora: se Coop vende prodotti, perché educare a consumare meno? Che convenienza ne trae? Se queste contraddizioni sono state superate o neutralizzate e se sicuramente possiamo parlare di un’attività di successo ciò dipende da molti fattori. Prima di tutto dipende da un forte impianto valoriale.