Coop Politiche Sociali - Coop e Scuola Trent\'anni. Spesi bene. | Page 38

38 Trent’anni. Spesi bene Trent’anni. Spesi bene 39 te Associazione nazionale delle cooperative di consumatori). Nel 1996 esce Vita da scatola. Produzione, utilizzo e smaltimento degli imballaggi, mostra informativa itinerante sull’uso, riuso, riciclo degli imballaggi nella vita quotidiana e, a livello didattico, il kit omonimo, sulla raccolta differenziata dei rifiuti, realizzati con il contributo della Commissione della Comunità Europea. Sulla cultura cooperativa negli anni ’90, Coop propone alle scuole alcuni materiali per far conoscere l’idea e la prassi della cooperazione: La cooperativa in classe (1989), Carosello magico e altre storie di cooperazione (1990), scritti dal maestro Mario Lodi; Uomini e cose, Cooperare in classe. Idee e strumenti di lavoro per insegnanti e genitori e la Collana di cultura cooperativa (1996) rivolta a studenti oltre la scuola dell’obbligo. Nella Scatola degli strumenti si propongono anche gli opuscoli, le videocassette e le ricerche relativi alle campagne: Non rompiamogli le favole (1988) che analizza il rapporto tra infanzia e televisione e che promuove una proposta di legge contro le interruzioni pubblicitarie nei programmi per ragazzi e apre un dibattito per una nuova Tv per ragazzi; Scherzare col fuoco (1993) e A scuola di avventura (1994), iniziative realizzate con il contributo della Commissione della Comunità Europea, il cui tema è l’educazione al rischio per prevenire i pericoli che il bambino corre in casa e a scuola. Questi sono solo alcuni degli strumenti della Scatola realizzati da Coop e messi a disposizione della scuola per svelare i meccanismi persuasivi del consumo e dei suoi processi. Dalle piazze alle scuole L’incontro fra scuola e Coop sta nelle più avanzate proposte della pedagogia degli anni ’70: la Pedagogia popolare, teorizzata e praticata da Visalberghi, Laporta, De Bartolomeis, Frabboni, Ciari, Malaguzzi, Lodi. Al cuore di questa visione, stanno le riflessioni sulla democrazia scolastica e sulla qualità dell’istruzione, sul rapporto tra scuola ed extrascuola, sulla cittadinanza consapevole, attiva e solidaristica. Si può dire che quello fra la scuola e Coop è stato, negli anni, un processo di co-evoluzione, in cui ciascuno ha offerto la parte migliore di sé, all’interno dei propri compiti istituzionali o statutari. Tra gli anni ’70 e ’80, nelle città industriali dell’Italia del Nord e del Centro, le spinte sociali – a creare un tempo-scuola lungo per garantire sì le esigenze delle famiglie ma soprattutto ricco di contenuti e metodi partecipativi – portano all’istituzione della scuola a tempo pieno. Questa scuola si apre al territorio, per farne luogo di esplorazione e ricerca: scuola ed extrascuola si incontrano. Tutti i luoghi e le strutture potenzialmente educativi del territorio, allora, diventano strumenti di analisi e studio al pari dei libri di testo: tra questi, il supermercato. Forte del capillare rapporto col territorio e della propria socialità, Coop è la prima impresa italiana a scoprire e ad ascoltare il bisogno di apertura delle scuole alle risorse educative del territorio e la valenza pedagogica del consumo. Mettendo le proprie competenze al servizio della scuola, anche il supermercato acquista una valenza educativa. Ciò spiega come il modello dell’Educazione al consumo consapevole Coop si diffonde, in quegli anni, e mette radici in molte realtà scolastiche ANNI ’90 Animazioni La locandina delle giornate dell’educazione al consumo consapevole Attività all’interno dei supermercati