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Il movimento La “Piramide dell’attività fisica” può essere considerata come la rappresentazione della distribuzione ideale delle attività fisiche di un bambino durante la settimana. L’attività fisica non programmata, ovvero quella ordinaria praticata nella giornata, costituisce la base della Piramide poiché contribuisce in modo rilevante a determinare il dispendio energetico complessivo del bambino e favorisce uno stile di vita attivo. Che cosa comprende? Le attività di gioco e quelle che si svolgono all’aperto, come camminare, correre, andare in bicicletta. Infatti, l’esercizio più semplice ed economico, e certamente non meno efficace, è proprio camminare: un’ora di camminata a una velocità moderata (4 km/ora) in piano comporta un dispendio energetico quasi tre volte superiore rispetto ad un’ora davanti alla TV! Alle attività quotidiane è utilissimo associare un esercizio fisico programmato. La pratica di un’attività sportiva organizzata rappresenta per i bambini un fondamentale bisogno preventivo, fisiologico e psicologico. Lo sport, infatti, non si limita a rafforzare fisicamente il bambino ma influenza positivamente l’autostima e rappresenta un importante momento di crescita, perché nel gruppo i bambini imparano a confrontarsi, ad adattarsi alle scelte degli altri, a socializzare e, soprattutto, si divertono. In cima alla Piramide viene ribadita l’importanza della riduzione della sedentarietà (in particolare delle ore trascorse davanti a TV e videogiochi) che rappresenta un fattore di rischio nel determinare lo sviluppo di sovrappeso e obesità. Chiarimenti sul dispendio energetico durante la pratica sportiva Pur considerando l’importanza dell’esercizio fisico, non si deve sopravvalutarne l’effettiva capacità di incrementare il dispendio energetico, soprattutto per quanto riguarda l’impegno metabolico nelle fasce di età più basse. Infatti, contrariamente a quanto si pensi, il dispendio energetico delle attività sportive più frequentemente praticate non è poi così rilevante, almeno in età evolutiva, soprattutto in considerazione dei contenuti tecnici dell’allenamento sportivo e dell’effettivo tempo che i ragazzi trascorrono in movimento. È stato calcolato che in media un ragazzo è attivo per non più di 25-30 minuti ogni ora di allenamento, ben poca cosa rispetto alle molte ore trascorse quotidianamente in attività sedentarie come lo studio, la televisione o il computer. È quindi opportuno educare e informare sia i ragazzi che i loro genitori sull’esatta entità dell’impegno fisico prodotto dagli allenamenti, per non vanificare con scelte alimentari scorrette, dettate dalla preoccupazione di uno sforzo fisico eccessivo, i benefici in termini di dispendio energetico. Ma, a parte il dispendio energetico, atleti e sportivi in generale dovrebbero avere più attenzione per il loro regime alimentare puntando a un equilibrio dietetico (allenamento invisibile) certamente superiore a qualsiasi altro sussidio per migliorare le prestazioni fisiche. Se una dieta razionale è per tutti condizione indispensabile per una buona e duratura salute, per l’atleta deve essere assoluta regola di vita. La possibilità 68