Stagione di pesca ormai aperta, sfida rilanciata, si scoprono nuovi itinerari, si
ritorna nei vecchi paradisi a cercare i soliti avversari che spesso sono rimasti ad
aspettarci nelle stesse tane divenendo nel frattempo, più adulti, sgamati e
sospettosi. Anche la nostra esperienza è comunque cresciuta e nelle fredde sere
invernali, abbiamo pensato per tempo a queste, spesso, indecifrabili uscite
primaverili, cercando di preparare artificiali nuovi, belli, convincenti.
Ma, convincenti per chi, per noi o per i pesci?
Il nostro gusto, a volte, convince solo noi stessi, spesso le nuove proposte
rimangono un buon esercizio, scoprendo che il tradizionale, con mosche da sempre
usate, trite e ritrite, risulta più gradito. Ognuno di noi ha le proprie mosche giuste,
quelle infallibili, quelle che se eventualmente dimenticate in qualche recondito
anfratto, comportano un’inevitabile insuccesso, una calamità, un cappotto …
mentale. Ebbene, alcuni costruttori/collaboratori di Confluenze, nelle prossime
pagine, rivelano una piccola parte dei loro segreti, svelando alcuni dressing che
hanno regalato loro parecchie soddisfazioni in pesca. Insomma, ecco un aiutino per
riempire qualche piccola lacuna.
A cura dei fly tiers di Confluenze team
Confluenze 123