Confluenze Magazine Nt. 17 Speciale Nr. 8 Anno 2 2014 | Page 49
A questo punto mi sono domandato se
anche in Valsesia fra i numerosi affreschi
sparsi per tutta la valle, si potesse trovare
qualche testimonianza che riguardasse la
pesca a mosca, così ho iniziato a fare
qualche ricerca, fino a quando un giorno a
Rimella, un paese di origine walser a 1176
m.s.l.m., sulle pareti dell’ossario datato
1730, ho trovato una rappresentazione di
un ragazzo nell’atto di salpare un pesce,
realizzata da Carlo Bartolomeo Borsetti
(1698 - 1759). La cosa più straordinaria è
la frase in latino che accompagna la raffigurazione perchè è una citazione che, a
detta degli storici, è in assoluto la prima
conosciuta riferita alla pesca a mosca. Per
questo, devo ringraziare l’amico Marco
Baltieri senza il quale non avrei saputo
tradurla e capirne il significato.
Si tratta di una citazione dagli Epigrammi
di Marziale (V,18) (imitantur hamos dona),
riportata sia da Andrew Herd (The Fly)
che da Renzo Dionigi (Anelli sull’acqua) e
da ambedue considerata la prima cita-
zione in assoluto della pesca a mosca.
La citazione completa è:
imitantur hamos dona: namque quis nescit avidum vorata decipi scarum musca?
che, nella traduzione di Dionigi suona
così: i doni son come ami: chi non sa che
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