Confluenze Magazine Nt. 17 Numero 20 2016 | Page 75

Il camoscio Il camoscio Alpino (Rupicapra rupicapra) appartiene alla famiglia dei bovidi, (anche se per forme e dimensioni corporee è più prossimo alle antilopi) è presente in Europa e in Asia minore. In Europa’ vive prevalentemente su tutta la catena montuosa delle Alpi, nella catena montuosa del Giura e in Slovenia  A seguito di reintroduzioni, la specie è presente anche nei Vosgi, nel Cantal (Svizzera-Francia)e nella Foresta Nera. A nord raggiunge gli Alti Tatra. Nel Parco Nazionale d’Abruzzo nel Lazio e nel Molise vive il camoscio appenninico con alcune morfologie differenti da quello alpino. In Italia la maggiore presenza di individui si trova nelle province di Trento,Bolzano, Verona ed in Piemonte. L’habitat come limite meridionale sono le alpi Marittime. L’animale ha una lunghezza del corpo dalla testa alla coda varia tra i 130 e 150 cm nel maschio mentre la femmina è un po’ più piccola tra 100 e 125 cm L’altezza al garrese varia tra gli 85 e 92 cm per il maschio e 70 e 78 cm per la femmina. Il mantello del camoscio è praticamente composto da due peli, un pelo superficiale lungo 22/4 cm più ispido ed è in grado di inglobare dell’aria isolando termicamente l’animale. Il pelo sottostante è molto fine, lanoso e fornisce una protezione ottimale alle escursioni termiche proprie del territorio montano. Il camoscio compie due mute annuali, una autunnale e una primaverile. In inverno il pelo è lungo, e molto folto e di colore scuro per assorbire i raggi solari mentre in prima- vera il mantello ha peli più corti e ruvidi con colorazione giallastro bruna. Per la costruzione dei nostri artificiali servirà il pelo invernale e in particolare la parte superiore della groppa e la parte laterale dell’animale, avendo cura di togliere il sottopelo con l’aiuto di un pettinino dato che come detto in precedenza i peli corti e lanuginosi tendono ad assorbire l’acqua. Si possono costruire artificiali voluminosi ad esempio plecotteri e tricotteri e grandi effimere. Può sostituire il pelo dell’alce per la costruzione delle code anche se a dire il vero le fibre sono un po’ più morbide. E’un po’ difficile trovare il camoscio in commercio. Non vi resta che farvi amico qualche cacciatore per poter reperire i mantelli degli animali. Per la concia si può usare l’allume di rocca o il sale grosso, tenendo presente che il primo rende la pelle morbida mentre il sale rende la pelle dell’animale molto dura e che dovrà essere successivamente lavata con acqua fredda e sapone neutro. Per la coloritura delle fibre si possono usare i comuni coloranti per capelli normalmente in commercio. Il capriolo. Il capriolo è un ungulato appartenente alla famiglia dei cervidi . E’ diffuso in quasi tutta l’Europa tranne in Irlanda Grecia e Portogallo, in Italia è diffuso sia sulle Alpi che gli Appennini ( vi sono state delle reintroduzioni anche nella pianura padane e in Sicilia) Di piccole dimensioni i maschi vivono una 75 Confluenze