coda che ci consentirà
di portare in pesca le
nostre insidie, soprattutto se non riscontreremo la presenza di
pesci in superficie. Le
esche non dovranno
essere particolarmente
piombate, meglio inoltre se di modeste dimensioni e dal
movimento naturale.
In presenza di vento, è
consigliabile posizionarsi proprio controvento, lanciando in
modo angolato, il
pesce infatti stazionerà
e caccerà nei punti
maggiormente battuti
dal vento. Tendenzialmente, ad inizio stagione, fine
settembre/ottobre, i
pesci stazioneranno
negli strati d’acqua più
alti, per poi scendere
in profondità con l’avvicendarsi dei mesi successivi. Sempre ad inizio
stagione, un giusto approccio potrebbe avvenire con coda intermedia
slow, utilizzando come
esca una sommersa classica, provando varie tecniche di recupero, dal
recupero lento continuativo a “matassina”, a
quello più veloce, tipo
“Rolly Polly”, che prevede
il posizionamento della
canna sotto il braccio recuperando la coda in
modo continuativo con le
due mani libere, non tralasciando però il recupero
a “strappetti”, sia lenti
che veloci, tipico della
pesca con lo streamer in
acque correnti.
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Report
Confluenze 140