Confluenze Magazine Nt. 17 N°7 Anno 2 2014 | Page 140

coda che ci consentirà di portare in pesca le nostre insidie, soprattutto se non riscontreremo la presenza di pesci in superficie. Le esche non dovranno essere particolarmente piombate, meglio inoltre se di modeste dimensioni e dal movimento naturale. In presenza di vento, è consigliabile posizionarsi proprio controvento, lanciando in modo angolato, il pesce infatti stazionerà e caccerà nei punti maggiormente battuti dal vento. Tendenzialmente, ad inizio stagione, fine settembre/ottobre, i pesci stazioneranno negli strati d’acqua più alti, per poi scendere in profondità con l’avvicendarsi dei mesi successivi. Sempre ad inizio stagione, un giusto approccio potrebbe avvenire con coda intermedia slow, utilizzando come esca una sommersa classica, provando varie tecniche di recupero, dal recupero lento continuativo a “matassina”, a quello più veloce, tipo “Rolly Polly”, che prevede il posizionamento della canna sotto il braccio recuperando la coda in modo continuativo con le due mani libere, non tralasciando però il recupero a “strappetti”, sia lenti che veloci, tipico della pesca con lo streamer in acque correnti. Per contattare l’autore: [email protected] [email protected] Report Confluenze 140