Anche il Ledra negli ultimi decenni ha dovuto fare i
conti con i problemi comuni a tutte le acque friulane
e non, argomento già affrontato e che di seguito
affronteremo ancora. Tuttavia questo corso
d’acqua, grazie alle sue caratteristiche biologiche
particolari, ha saputo mantenere nel corso degli
anni un buon popolamento ittico di qualità, anche di
fronte ad una gestione della pesca, negli anni
passati, a dir poco “discutibile”.
Negli ultimi tempi, grazie al club “Moscjns &
Moscjons” di Bjia e al nuovo corso dell’Ente Tutela
Pesca, si è assistito finalmente ad un’inversione di
tendenza, auspicabile anche per altre acque friulane
di pari valore. Grazie alla sensibilizzazione messa in
atto dai soci del club nei confronti delle autorità
locali, alcuni scarichi sono stati chiusi o depurati,
con conseguente sensibile miglioramento della
qualità delle acque. Anche la gestione della pesca è
cambiata: in tutto il tratto superiore del Ledra è
consentita solo la pesca con le esche artificiali ad
amo singolo con forte limitazione delle catture, ma
la vera novità è l’istituzione di un lungo tratto
riservato alla pesca a mosca No-Kill, con l’obbiettivo
di riportare il fiume, ai fasti di un tempo, perlomeno
in quanto a popolamento ittico di qualità.
La volontà è forte e il Ledra e lì pronto a regalarci
ancora emozioni indimenticabili.
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