Confluenze Magazine Nt. 17 11 Anno 2 2014 | Page 130

Anche il Ledra negli ultimi decenni ha dovuto fare i conti con i problemi comuni a tutte le acque friulane e non, argomento già affrontato e che di seguito affronteremo ancora. Tuttavia questo corso d’acqua, grazie alle sue caratteristiche biologiche particolari, ha saputo mantenere nel corso degli anni un buon popolamento ittico di qualità, anche di fronte ad una gestione della pesca, negli anni passati, a dir poco “discutibile”. Negli ultimi tempi, grazie al club “Moscjns & Moscjons” di Bjia e al nuovo corso dell’Ente Tutela Pesca, si è assistito finalmente ad un’inversione di tendenza, auspicabile anche per altre acque friulane di pari valore. Grazie alla sensibilizzazione messa in atto dai soci del club nei confronti delle autorità locali, alcuni scarichi sono stati chiusi o depurati, con conseguente sensibile miglioramento della qualità delle acque. Anche la gestione della pesca è cambiata: in tutto il tratto superiore del Ledra è consentita solo la pesca con le esche artificiali ad amo singolo con forte limitazione delle catture, ma la vera novità è l’istituzione di un lungo tratto riservato alla pesca a mosca No-Kill, con l’obbiettivo di riportare il fiume, ai fasti di un tempo, perlomeno in quanto a popolamento ittico di qualità. La volontà è forte e il Ledra e lì pronto a regalarci ancora emozioni indimenticabili. 130 Confluenze