Comunion Revista Comunion nº 43 | Page 12

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Nasce a Rigoitia (Vizcaya) il 28 aprile 1883, ricevendo il battesimo nello stesso giorno. Il 9 maggio 1898 inizia il noviziato nel convento trinitario di Algorta (Vizcaya); qui il 13 maggio 1899 pronuncia i suoi voti semplici. L’8 dicembre 1903 emette la professione solenne nel convento di La Rambla (Cordova) e il 23 dicembre 1905 riceve l’ordinazione sacerdotale. Poco tempo dopo P. Prudenzio manifesterà i sintomi di una grave malattia cronica, causa di frequenti emottisi, che lo costringeranno ad assentarsi dal convento per alcuni periodi. Riveste l’incarico di insegnante a La Rambla; conventuale a Madrid per tre anni; professore di teologia a Cordova (1926-1929); direttore spirituale del noviziato del Santuario de la Bien Aparecida (Cantabria) dal 1929.

Il 28 luglio 1936 viene arrestato con tutta la comunità trinitaria del Santuario de la Virgen de la Cabeza e mandato ad Andújar. Si distingue per essere stato l’unico religioso a rifiutarsi di lasciare l'abito: "Se è perché indosso l’abito religioso che mi uccidono, sono conforme". Ritiratosi in una casa privata con altri due religiosi della comunità, il 31 luglio viene condotto via con la forza insieme al P. Secondo di Santa Teresa. Mentre si dirigono verso la fossa, i due religiosi vengono fucilati alla schiena con altri tre cittadini di Andújar. Il P. Prudenzio muore all’età di 53 anni, tenendo stretto nella mano il breviario e il rosario.

Prudenzio della Croce (Prudencio Gueréquiz)

Secondo di Santa Teresa (Segundo García)

Nasce e riceve il battesimo a Barrios de Nistoso (León) il 24 marzo 1891. Veste l'abito trinitario ad Alcázar de San Juan il 21 aprile 1906, lì pronuncia i voti semplici il 27 aprile 1907. Destinato al convento romano di San Carlino alle Quattro Fontane, studia filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana (1907-1910), conseguendo il dottorato con il massimo dei voti. Tra il 1910 e il 1913 studia teologia nella medesima Università, ma ammalatosi, non riesce a concludere gli studi e rientra in Spagna.

Emette la professione solenne a Roma il 14 agosto 1910 e riceve l’ordinazione sacerdotale a Madrid il 25 gennaio 1914. Dal 1915 al 1919 è conventuale a Dalmacio-Vélez (Córdova, Argentina), lavorando nel collegio e nella parrocchia affidata ai Padri trinitari. Tornato in patria, insegna teologia a La Rambla (1919-1922); è vicario del convento di Barcellona (1922-1923); professore presso l’aspirantato di Algorta (1923-1928), insegnante di filosofia a Villanueva del Arzobispo (1928-1931) e nel Santuario de la Virgen de la Cabeza (1931-1934); inoltre, scrive per la rivista “El Santo Trisagio”, è un bravo organista e un discreto oratore.

Il 31 luglio 1936 viene ucciso ad Andújar, all’età di 45 anni, insieme al P. Prudenzio della Croce. Ai miliziani venuti ad arrestarlo si era rivolto con queste parole: “Che ne sarà di questa società, di un regime che non accetta i religiosi? Non sapete forse che i religiosi sono stati i più grandi benefattori di tutta l’umanità, i veri amici dei poveri e dei lavoratori?”.

studia filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana (1907-1910), conseguendo il dottorato con il massimo dei voti. Tra il 1910 e il 1913 studia teologia nella medesima Università, ma ammalatosi, non riesce a concludere gli studi e rientra in Spagna.

Emette la professione solenne a Roma il 14 agosto 1910 e riceve l’ordinazione sacerdotale a Madrid il 25 gennaio 1914. Dal 1915 al 1919 è conventuale a Dalmacio-Vélez (Córdova, Argentina), lavorando nel collegio e nella parrocchia affidata ai Padri trinitari. Tornato in patria, insegna teologia a La Rambla (1919-1922); è vicario del convento di Barcellona (1922-1923); professore presso l’aspirantato di Algorta (1923-1928), insegnante di filosofia a Villanueva del Arzobispo (1928-1931) e nel Santuario de la Virgen de la Cabeza (1931-1934); inoltre, scrive per la rivista “El Santo Trisagio”, è un bravo organista e un discreto oratore.

Il 31 luglio 1936 viene ucciso ad Andújar, all’età di 45 anni, insieme al P. Prudenzio della Croce. Ai miliziani venuti ad arrestarlo si era rivolto con queste parole: “Che ne sarà di questa società, di un regime che non accetta i religiosi? Non sapete forse che i religiosi sono stati i più grandi benefattori di tutta l’umanità, i veri amici dei poveri e dei lavoratori?”.

Martiri Spagnoli dal Secolo XX. 2