7
4
7
2
1
Le 7 ragioni per l'unificazio n e
5
6
3
Siamo in pochi. Abbiamo bisogno di riconsiderare la nostra presenza sul territorio. A volte abbiamo la tentazione di chiudere alcune nostre opere o di ritirarci da alcuni campi d’azione. Dobbiamo sicuramente riconsiderare le ragioni e il senso della nostra presenza; ma non possiamo evitare di prendere atto che sono cresciuti i bisogni della società e sono cresciute le attese, sia in termini quantitativi che qualitativi. La Provvidenza ci chiede di fare di più, di fare meglio e di fare presto. Dobbiamo metterci insieme per diventare più efficaci e per testimoniare meglio il compito assegnatoci dal nostro Santo fondatore.
Viviamo in una società complessa. Il nostro Ordine ha saputo accettare le sfide del tempo per più di otto secoli ed ora si presenta da protagonista lungo il cammino della storia. Viviamo fra le sponde della globalizzazione e i territori del localismo. Abbiamo bisogno di legare insieme i tesori del territorio agli orizzonti della mondialità. Abbiamo bisogno di renderci autenticamente interculturali, imparando a gustare le differenze e renderci generosamente disponibili all’incontro con gli altri. La complessità esige l’unità, ma rifiuta l’omologazione; chiede la specializzazione, ma evita le separazioni. La complementarietà dei carismi è funzionale supporto dell’unità. Senza la distinzione vi sarebbe con-fusione. Senza la diversità dei doni dello Spirito, il funzionamento dell’intero corpo sarebbe impossibile.
Nuovi compiti e nuove esigenze. La post-modernità dischiude nuovi compiti e richiede nuove competenze. Le nostre opere debbono ogni giorno confrontarsi con problemi mai prima affrontati. Abbiamo bisogno di nuovi talenti e dobbiamo formare nuove professionalità. Sarebbe impensabile poter disporre di tante risorse in ogni contesto locale. Dobbiamo imparare a fare sistema, per condividere ciò che ciascuna comunità può mettere al servizio delle altre comunità. Parlare all’uomo d’oggi e testimoniare l’unico vero Dio.
Progettazione organica. Per tutti gli organismi che lavorano nel sociale si pone l’esigenza di disciplinare le proprie azioni in maniera da orientarle alle finalità prefissate, secondo obiettivi scanditi nel tempo e procedure preventivamente valutate. L’intervento della Provvidenza è molto spesso imprevedibile, mai i frutti che la Provvidenza mette a disposizione delle persone sagge vanno apprezzati ed ordinati perché possano essere come seme che cade in terreno fertile. E questo chiede la prudenza della programmazione, il coraggio che viene dalla condivisione, la forza che germina dalla fede.
Nuovi progetti vocazionali. La Chiesa del terzo millennio deve trovare nuovi criteri e nuovi spazi entro i quali dar corpo al progetto vocazionale. Con i carismi che sono tipici dell’Ordine, i Trinitari parlano ai giovani d’oggi con le parole della concretezza storica e con l’eloquenza delle opere sociali. L’unità delle provincie genera un campo nuovo, un orizzonte più largo da cui derivano nuove opportunità. Dalla crisi delle vocazioni è possibile uscire con un nuovo atto di fiducia nei confronti dei giovani e con un deciso investimento culturale da parte della intera provincia italiana.
Fare comunità. Qualche volta la dimensione comunitaria rischia di essere più un desiderio che non una esperienza permanente, più un sentimento nostalgico che non un proposito strenuamente perseguito. Anche nelle famiglie è oggi difficile ritrovarsi insieme a pregare insieme, a condividere il pane quotidiano, a commisurare intenzioni ed esperienze, a generare progetti e a condividere le ragioni delle scelte che la vita propone. Occorre trovare nuove forme di comunità, che vadano anche al di là della disciplina dei tempi e dei luoghi, per centrarsi sui carismi, sui tesori personali, sui progetti, sull’identità condivisa, sugli orizzonti comuni, sulla crescita congiunta delle persone e dei gruppi. Il mondo chiede di allargare i confini del luogo per ritrovare ciò che unisce, anche al di là dei limiti del territorio.
Reinterpretare i rapporti fra le comunità. Così come nei piccoli gruppi, nella società complessa vanno reinterpretate le identità delle diverse comunità, perché ciascuna possa esprimere un proprio carisma e tutte insieme possano stabilire una rete di rapporti e di relazioni, attraverso i quali prende corpo l’identità complessiva dell’unica Provincia. In questo quadro è anche possibile immaginare e quindi poi progettare forme di gemmazione che facciano pensare alla nascita di nuove aggregazioni transnazionali.