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50º anniversario della Proclamazione della Madonna del Buon Rimedio come Co-patrona dell'Ordine
C. P. Generale, siamo alla chiusura dell’anno mariano, della Madonna del Buon Rimedio coopatrona dell’Ordine. Secondo Lei, come ha risposto l’Ordine a questa ricorrenza, secondo quanto ha potuto costatare durante le sue visite pastorali?
Durante le visite pastorali che ho svolto in varie comunità durante quest’anno, mi sono rammaricato di costatare che diverse comunità non hanno svolto alcuna attività che era stata indicata, come ad esempio, la recita del rosario. La motivazione principale è che spesso le informazioni che vengono inviate non arrivano a conoscenza dei destinatari, oppure non vengono lette in comunità o, dopo aver letto, non rispondono con interesse, trascurano il contenuto o dimenticano.
C. Per tradizione, fin dalle origini, il nostro Ordine ha sempre mantenuto una devozione mariana viva, come rilanciare nella Famiglia Trinitaria questo carattere speciale?
Prima di tutto, credo che ci sia bisogno, nella Famiglia Trinitaria, di una maggiore
In occasione del 50º anniversario di questa Proclamazione, il Ministro Generale dell'Ordine, P. Jose Narlaly, risponde ad alcune domande fatte dalla redazione.
presa di coscienza di questa appartenenza e quindi ritengo che il primo passo da compiere sia in questa direzione. Bisogna quindi far sempre presente questa devozione particolare su tutti i livelli, per poi passare all’aspetto pratico. Dimostrare quotidianamente sia nelle nostre preghiere che nelle piccole azioni, di aver recepito questo amore filiale e devozione alla Vergine.
C. In fine, come far conoscere questo particolare appellativo, della Madre del Buon Rimedio, nella Chiesa e nel mondo?
Ritengo che bisogna tornare alle origini, al significato di questo titolo. Quando San Giovanni de Matha, riscattava gli schiavi, in assenza di mezzi, si è rivolto alla Madre di Dio che gli ha fornito il “Rimedio”, quindi il prezzo del riscatto. Infatti nell’iconografia trinitaria la Madonna è rappresentata con una sacca di denaro in una mano (rimedio materiale), mentre nell’altra porta in braccio il Bambino Gesù (rimedio spirituale), il Rimedio per eccellenza. Partendo da questa visione e consapevolezza, noi trinitari e trinitarie ci dobbiamo impegnare, dovunque viviamo e agiamo, a diffondere questa immagine e devozione con tutta la sua ricchezza, particolarmente per tutti coloro che si trovano in situazioni di schiavitù, in ogni senso, e di sofferenza.