EDITORIALE
Quando la pdc funziona con più fonti di energia
La Commissione europea ha recentemente inviato al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni una Comunicazione che reca il titolo“ Piano d’ azione per un’ energia a prezzi accessibili”. Uno degli aspetti centrali del piano è il settore della climatizzazione e in particolare viene evidenziato il ruolo della pompa di calore. Un altro pilastro è l’ efficienza energetica degli edifici che, insieme a una maggiore diffusione della pompa di calore stessa, potrebbero portare alla riduzione fino a 60 miliardi di euro( entro il 2030) della spesa per importazioni di combustibili fossili e contribuendo alla stabilizzazione dei prezzi dell’ energia. A questo proposito la suddetta Comunicazione evidenzia che lo scorso anno quasi la metà dell’ energia elettrica prodotta nell’ U- nione europea proviene da fonti rinnovabili. Si tratta di una buona notizia, tantopiù che l’ ormai irrinunciabile pompa di calore funziona con l’ energia elettrica( è vero, ci sono anche quelle a gas e con motore endotermico che rappresentano una quota minore). Ma a sua volta la pompa di calore può dare il meglio di sé se il progettista riesce a fare scelte tecnologiche che prevedano l’ utilizzo di più fonti di energia da cui può attingere, soprattutto se è preposta al funzionamento efficiente per tutto l’ anno. Le varie fonti sono le solite note, aria, acqua, terreno, ma spesso ciascuna“ va per conto suo”. Il focus di questo mese tratta proprio il tema dell’ utilizzo della pompa di calore con più fonti di energia, superando i limiti funzionali della singola fonte, in funzione delle esigenze dell’ u- tenza. Infatti, in pratica si possono verificare diversi casi: edifici che richiedono raffreddamento durante tutto l’ anno, edifici che necessitano di riscaldamento durante tutto l’ anno, edifici che richiedono raffreddamento durante l’ estate e riscaldamento in inverno. Ci sono poi casi particolari che richiedo caldo e freddo contemporaneamente e in più c’ è anche il tema della produzione dell’ acqua calda sanitaria che generalmente riguarda tutto l’ anno e tutti gli edifici. Insomma, per il progettista si tratta di banchi di prova sfidanti ma le soluzioni tecnologiche disponibili integrabili possono comportare sì maggiore complessità ma anche una migliore efficienza energetica e Sla piena soddisfazione dell’ utente finale, anche in termini di riduzione dei costi di esercizio.
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